L’allarme dell’Fda
La questione risalirebbe al 2007, quando l’Fda ha ricevuto più di 3.600 segnalazioni di cani e gatti che si sono ammalati. In 580 di questi casi le conseguenze sono state fatali, determinando la morte degli animali, che avevano mangiato del cibo essiccato. Adesso l’organizzazione non vuole tirarsi indietro, per difendere i nostri amici a quattro zampe nell’ambito di una situazione che sembra aver raggiunto dimensioni enormi. In effetti ad essere coinvolto non sarebbe un solo prodotto, appartenente ad una specifica marca. Sarebbero interessati marchi diversi, anche se l’ente non ha mai fatto nomi precisi. Sul sito web dell’Fda è stato perfino pubblicato un comunicato, attraverso il quale si invita a rivolgersi immediatamente all’organizzazione o al veterinario, se si è riscontrata una malattia del proprio animale domestico, dopo che esso abbia mangiato del cibo essiccato.
L’appello dell’Enpa
Da parte dell’Ente Nazionale Protezione Animali è arrivato un appello urgente nei confronti delle autorità italiane che si occupano della salute. L’Enpa chiede di controllare gli snack per cani che sono importati dalla Cina. E’ stato chiarito che ancora, nemmeno negli Stati Uniti, si è riusciti a comprendere in maniera specifica quale sia stata la causa dei decessi degli animali. In base alle testimonianze di alcuni esperti, si è appurato che il tutto potrebbe essere stato provocato da una tossina, la quale potrebbe arrivare a diffondersi anche nel nostro Paese. A questo proposito Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’Enpa, manifesta la propria preoccupazione, perché la circolazione globale delle merci potrebbe portare all’arrivo in Italia degli snack imputati.
Proprio per questo motivo è stato chiesto al Ministero della Salute di predisporre dei controlli accurati, in modo da evitare il pericolo che il cibo commercializzato in Italia non sia contaminato da sostanze nocive. I controlli richiesti sarebbero necessari in una serie di settori. Non dovrebbero essere trascurati da un lato la grande catena di distribuzione e i negozi specializzati e dall’altro nemmeno le vendite all’ingrosso. Ma resta anche un altro ambito da scandagliare con precisione: l’acquisto di cibo per cani e gatti online, che spesso prevede la consegna a domicilio dei prodotti. L’Enpa ha pubblicato sul suo sito un apposito comunicato stampa, per avvertire i consumatori dei rischi che, dagli Stati Uniti, potrebbero arrivare anche in Italia. Dal comunicato si può appurare che, negli USA, oltre alla morte di circa 600 animali, si sono sviluppate delle gravi patologie al fegato e disturbi gastrointestinali, che hanno interessato altri 3.600 esemplari.
Foto di saxcubano
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