Ottobre e novembre sono i mesi migliori per coltivare i ciclamini. Ma non tutti conoscono questo segreto fondamentale per la loro crescita
Nonostante con ottobre ci si avvicini sempre all’inverno e ai mesi più freddi dell’anno i balconi si riempiono di una pianta bellissima e coloratissima: i ciclamini. Fiori incredibili che adornano le nostre camere ma che soprattutto riescono a sopravvivere, senza nessun problema, alle gelide temperature. Infatti questi non temono nemmeno il freddo.
Si tratta di acidofili molto facili da coltivare e soprattutto molto estremamente resistenti e che fioriscono in inverno. Ma è molto importante che in questo periodo si eviti l’afflosciamento e l’appassimento. E per evitare che ciò che avvenga bisogna garantire una giusta concimazione, nei tempi e nelle quantità. Ma il miglior concime per questa pianta si può preparare in casa con alcuni prodotti di scarto.
Quando utilizzare il fertilizzante sulle piante
Trattandosi di una pianta invernale è importante non abusare con l’utilizzo dell’acqua. Nei periodi più freddi infatti basta innaffiarla anche una sola volta a settimana. Non bisogna poi sbagliare la posizione che dovrà essere all’esterno in una zona il più possibile riparata da vento e pioggia. E’ bene poi affidarsi alla pacciamatura e soprattutto utilizzare dei vasi in terracotta.
Leggi anche: Ficus Benjamin, sono questi i segnali di allarme della pianta
Ma per mantenere al meglio questa pianta non bisogna sottovalutare la concimazione: un’operazione che deve essere effettuata da ottobre fino a marzo. Ovvero l’arco temporale della fioritura. Il concime deve essere applicati sulla pianta ogni 3 settimane o 30 giorni. Così facendo la terra manterrà sempre le giuste sostanze nutritive. Il concime può essere comprato nei negozi specializzati, oppure ci sono due “ricette” per prepararlo in casa sfruttando alcuni scarti alimentari estremamente presenti nelle nostre cucine.
Leggi anche: Timo limone: perché dovresti coltivarla sul tuo balcone
Il primo concime homemade può essere facilmente creato recuperando l’acqua di risciacquo del riso. Ovvero l’acqua corrente con cui viene lavato il riso prima di cucinarlo fino a quando questa da torbida non diventa liquida. Quella per il concime è quella più biancastra che ricca di sostanze nutritive come il potassio. Questa basta che venga raccolta e versarne mezzo bicchiere in ogni pianta. L’altra soluzione invece sono i fondi di caffè ricchi di azoto. Questi possono essere macerati o sbriciolati sul terriccio.