Le ciliegie in alcuni casi molto rari possono essere molto pericolose e portare addirittura alla morte. Consociamo meglio i motivi
Conoscere i rischi associati a determinati alimenti è il primo passo per evitare spiacevoli incidenti. In questo caso parliamo di ciliegie, uno dei frutti estivi per eccellenza. Si tratta di un piccolo e gustosissimo frutto che cresce sul ciliegio, un albero originario dell’Europa e dell’Asia, riconoscibile perché che in primavera si riempie di una gran quantità di fiori bianchi o rosa.
Le ciliegie maturano tra maggio e giugno, ma si possono trovare anche più avanti sui banchi del fruttivendolo. Le si può utilizzare per realizzare dolci, marmellate, gelati, bevande e liquori o possono semplicemente essere consumate così come sono. L’importante è sapere che c’è una parte della ciliegia che è meglio evitare di mangiare.
L’attenzione all’ambiente è importante ed è bene non sprecare alimenti, ma ci sono alcune parti dei cibi che mangiamo che sarebbe meglio non consumare. Queste infatti potrebbero essere pericolose per la salute e, in alcuni casi estremi, potrebbero causare persino la morte. Se parliamo di ciliegie occorre sapere che è meglio evitare di mangiare i loro semi. E non per il rischio di soffocamento dovuto all’ingestione del nocciolo, ma a causa di alcune sostanze che sono contenute in esso.
Il loro nocciolo contiene, infatti, acido cianidrico, un potente veleno diffuso largamente nel regno vegetale che ha il potere di ostacolare il trasporto dell’ossigeno da parte del sangue. L’acido cianidrico può liberarsi se si danneggia il nocciolo, magari con i denti, o se lo si ingerisce.
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Il rischio è ovviamente molto basso se si ingerisce, magari per sbaglio, qualche nocciolo ogni tanto. L’organismo umano può infatti eliminare piccole quantità di acido tramite i normali processi metabolici. Il problema sussiste se si viene a contatto con queste sostanze nocive in maniera reiterata nel tempo.
I sintomi da intossicazione dovuta all’ingestione di noccioli sono abbastanza comuni e confondibili con altre patologie. Si può provare infatti nausea, vomito, emicrania e palpitazioni. In alcuni casi estremi questi sintomi possono degenerare fino a portare alla morte della persona.
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Da tener presente che le ciliegie non sono l’unico frutto i cui noccioli contengono sostanze velenose. Anche i noccioli delle pesche, ad esempio, contengono amigdalina, una sostanza capace di liberare acido cianidrico nell’organismo. L’amigdalina è contenuta, oltre che nei noccioli delle pesche anche in albicocche e prugne.
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