Il suo nome comune è cimice assassina. Un nome che di certo evoca comportamenti non piacevoli. Ma come si riconosce questo insetto e soprattutto quale genere di pericolo può comportare per le piante in giardino?
Vivere a contatto con la natura è un viaggio emozionante. Ma accanto a quelle che sono le creature più macroscopiche e che possono attrarre l’attenzione c’è un sottobosco, letteralmente, di creature più piccole ma che sono un concentrato di adattamento all’ambiente. Una di queste creature tra le più affascinanti in assoluto non ha nessuna voglia di nascondersi nell’erba e vederla non è neanche troppo difficile se si sa quello che si cerca.
Perché la cimice assassina, che arriva tranquillamente ad essere lunga più di un centimetro, si nota da lontano sul verde delle foglie a causa della sua livrea molto colorata rossa e nera. Una combinazione che in natura significa “pericolo non avvicinarsi”. E infatti, nonostante non si tratti di una creatura pericolosa per l’uomo, è comunque meglio tenerseli alla larga.
Nell’erba, appollaiata a uno stelo di una pianta infestante, uguale a se stessa da 25 milioni di anni, ferma immobile ma inconfondibile nei suoi colori rosso e nero. Una creatura con sei zampe che occorre contare almeno un paio di volte, perché il modo in cui la cimice assassina si muove, caccia e si nutre non somiglia a quello che fanno le altre cimici verdi che di solito succhiano la linfa delle piante ma ricorda molto più da vicino i comportamenti predatori tipici degli artropodi come i ragni. La cimice assassina il cui nome scientifico è Rhynocoris Iracundus si trova in tutto il pianeta e probabilmente l’unica zona d’Italia in cui non se ne trovano è la Sardegna. Il che significa che ci sono ottime possibilità che anche nel tuo giardino ce ne sia almeno una. Ma ti devi preoccupare?
In realtà a meno che tu non abbia intenzione di partecipare al remake di Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi e restringerti fino a misurare come una formica non hai niente da temere. La cimice assassina deve infatti il suo nome al fatto che si tratta di una specie predatoria dotata di un rostro velenoso con cui punge le proprie vittime iniettando una sostanza che uccide e scioglie la vittima dall’interno in pochi secondi. Un comportamento che davvero ricorda più quello che fanno i ragni e un po’ come i ragni anche la cimice non va attivamente a caccia di prede. Si limita a stare ferma aspettando che il cibo le arrivi a portata di mano. Non è un pericolo neanche per le piante, dato che in caso di penuria di prede arriva a nutrirsi delle larve di altre cimici assassine ma di certo vedersene una sulle piante, senza sapere effettivamente di che cosa si tratti, può generare una prima sensazione di panico.
Il fatto che si tratti di un insetto, e di un insetto dalle dimensioni ragguardevoli dato che può essere lungo come una falange, non deve però trarre in inganno. Il suo veleno non è in grado di uccidere o provocare danni seri a un essere umano adulto ma è sempre meglio tenersi alla larga. La puntura di una cimice assassina può essere infatti molto dolorosa. Nonostante l’essere umano pensi di essere in cima alla catena alimentare è sempre bene imparare a riconoscere i segnali naturali del non toccare che sono principalmente dati dai colori: una combinazione di rosso e nero e di giallo e nero per tutti gli animali, e quindi anche per l’uomo, deve significare “tenersi a distanza”.
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