In Cina è avvenuto un ritrovamento straordinario e imprevisto da parte di alcuni operai, che hanno rinvenuto una bara durante dei lavori stradali: vediamo insieme cosa è successo
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L‘archeologia ci consente di studiare scientificamente le civiltà del passato, attraverso l’analisi di tracce e reperti rinvenuti durante le attività di scavo nelle zone di interesse storico. La ricerca di testimonianze materiali come monumenti, epigrafie, monete, manufatti, ha da sempre contribuito a svelare i segreti dei popoli vissuti in epoche remote. Un metodo caratterizzato dall’acquisizione delle conoscenze mediante la ricognizione delle superfici, l’individuazione dei siti e una capacità di lettura dei resti recuperati.
L’archeologia si fonda sulla possibilità di ricostruire storicamente e cronologicamente informazioni e dati raccolti dalle indagini sul campo a cui abbinare e integrare conoscenze specifiche di altre discipline. Le innovazioni tecnologiche e informatiche hanno aumentato le metodologie di analisi e allargato sia gli ambiti spaziali che le prospettive temporali. Oggi, l’approccio multidisciplinare ha stimolato la ricerca archeologica e le nuove scoperte sono sempre dietro l’angolo, improvvise e inaspettate.
La scoperta
Siamo nella Cina orientale, nella provincia di Jiangsu, a Taizhou, dove alcuni operai stavano eseguendo dei lavori di ampliamento stradale. Durante le operazioni di scavo si sono imbattuti in una scoperta che li ha lasciati a bocca aperta. Sono stati subito avvisati gli archeologi del Museo di Taizhou, per attivare le procedure di recupero adeguate al ritrovamento di una tomba cinese. All’interno del sito è stata rinvenuta una bara con una mummia di donna perfettamente conservata. Avvolta in sete e lini, adornata da gioielli, con il corpo, i capelli e la pelle perfettamente integri, tanto da rilevare l’assenza di rughe e quindi la giovane età.
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Le indagini successive hanno potuto stabilire che la donna appartenesse addirittura alla dinastia Ming, risalente ad un periodo compreso tra il 1368 e il 1644. Settecento anni fa fu sepolta, con abiti riccamente ornati e gioielli preziosi tali da evidenziare un alto lignaggio e i numerosi oggetti, rinvenuti accanto alla mummia, hanno indicato ai ricercatori molte nuove informazioni circa la vita e gli stati sociali dell’epoca. All’interno anche uno sconosciuto liquido marrone non ben identificato, probabilmente penetrato all’interno nei secoli passati sott’acqua.
Condizioni eccezionali
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Lo stato di perfetta conservazione della giovane donna mummificata è stato reso possibile dalle condizioni eccezionali dell’ambiente di sepoltura. La bara era completamente sommersa dall’acqua trovandosi così in un habitat anaerobico che ha inibito i batteri della decomposizione. La mummificazione dunque è avvenuta accidentalmente e non intenzionalmente, infatti non si hanno evidenze di tecniche cinesi di imbalsamazione dei corpi. La scoperta è stupefacente, come sono state straordinarie le condizioni di sepoltura e conservazione di questa incredibile “mummia umida”.
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