Le città fantasma sono spesso oggetto e sfondo di storie raccapriccianti oppure meta turistica per i coraggiosi. Queste sono le cinque più particolari di tutto il pianeta.
Ottobre non può che essere il mese dedicato alle storie di paura. Anche se la festa di Halloween per come viene festeggiata adesso non è una festa europea e men che meno (sembra) italiana le origini sono da ricercare proprio anche nelle tradizioni contadine e pre-cristiane che anche nel nostro Paese e in Europa venivano tramandate.
Ed è forse anche un po’ per questo, per quel fascino che il soprannaturale esercita sul genere umano a prescindere dalla sua posizione geografica, che uno degli argomenti più interessanti di quando arriva ottobre è quello dei luoghi infestati e delle città fantasma. Paesini, città, gruppi di case che un tempo erano come tutte le altre. Persone, negozi, famiglie e rapporti umani improvvisamente spazzati via o costretti a fughe degne del cinema. Ecco nel mondo le cinque città più sinistre e come sono diventate fantasma.
Non si può non parlare di città fantasma senza cominciare dalla cittadina ucraina che fino al disastro di Chernobyl del 1986 era il centro in cui gli operai vivevano con le loro famiglie: Pripyat. Un luogo così iconico da essere diventato una sorta di meta turistica, fermo nel tempo e nello spazio e oggetto anche di alcuni famosi videogiochi. In pieno deserto si trova invece Humberstone. Siamo in Cile, nel bollente deserto dell’Atacama. Humberstone una volta era un centro per l’estrazione del salnitro ma ovviamente come succede con i centri che nascono intorno alle miniere è stato poi abbandonato ed è adesso un monumento nazionale e addirittura dal 2005 patrimonio UNESCO.
In Gran Bretagna si trova invece il paesino di Tyneham. Un luogo che fino al 1943 era normalissimo ma che invece all’improvviso è stato evacuato: il Ministro della guerra aveva deciso di utilizzarlo come poligono di tiro per fare esercitare i soldati. In Namibia si trova invece un luogo, un altro ex villaggio di minatori, che adesso è una redditizia attrazione turistica: si chiama Kolmanskop.
Un paesino che si trova a due passi dall’Oceano Atlantico. Un luogo in cui è possibile fare una visita anche senza guida turistica ma che è stato reso una sorta di nuova miniera, una miniera di soldi dato che per fotografare i resti di questo piccolo centro minerario occorre pagare. Queste sono le città fantasma che si trovano in giro per il mondo. La quinta è invece in Italia.
Un luogo che rischiava l’abbandono e che invece si è trasformato anche grazie all’essere diventato centro europeo della cultura: Matera. Una città che vale la pena di essere visitata perché, nonostante adesso sia in realtà un enorme parco giochi per fotografi, raccoglie uno spaccato di vita che sembra remoto nel tempo ma che, carte alla mano, è molto più vicino a noi di quello che possiamo pensare.
La storia di Matera, con le case ricavate tra i sassi, scavate nelle grotte, è la storia della testardaggine della vita che si aggrappa a quello che c’è. E anche se adesso la parte vecchia di Matera è stata trasformata in un enorme bed and breakfast con museo annesso, e si tratta quindi di luoghi comunque pieni di vita ci sono altri luoghi che sono abbandonati.
Uno di questi borghi lucani è Craco, a 50 km circa da Matera, che condivide con il capoluogo di provincia l’idea di sembrare stato estratto dalla roccia bianca su cui è abbarbicato. Ma se pensi di non aver mai visto questo luogo, che ha da poco riaperto ai visitatori, sappi che se hai apprezzato film come La Passione di Cristo di Mel Gibson o Cristo si è fermato a Eboli hai visto Craco.
La Basilicata è infatti un insospettabile terreno fertile in cui vengono a crescere gli esperti di cinematografia del mondo. E per esempio nelle valli che sembrano canyon intorno a Matera puoi ritrovare addirittura i paesaggi dei western più blasonati.
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