Le città sostenibili, a volte conosciute come città ecologiche, sono insediamenti progettati per avere il minor impatto possibile sull’ambiente. Possono essere città preesistenti che dispongono di una gestione diretta a ridurre il consumo di energia, di acqua, di cibo, di emissioni di calore e di inquinamento atmosferico. Ma quali sono le credenziali minime che un centro urbano deve possedere per essere considerato a tutti gli effetti “sostenibile”?
Partiamo da un concetto. I nuclei urbani non sono solo un conglomerato di individui, ma anche laboratori di innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile. Spazi dove poter mettere in pratica progetti come quartieri pedonali, piste ciclabili, miglioramento della qualità dell’aria, riduzione del traffico e dell’inquinamento acustico attraverso sistemi intelligenti. E i centri urbani diventano esempi virtuosi, se mantengono fede nel ridurre l’impronta globale e i suoi impatti sulla biodiversità. Un cambiamento che non contempla la compromissione della qualità della vita in città, ma che punta addirittura a migliorarla.
Tutti i maggiori centri urbani del mondo stanno proponendo progetti green e ce ne sono alcuni che hanno veramente ottenuto una meritata reputazione di città sostenibile. Come? Proprio riducendo alti consumi ed emissioni che tipicamente prevedono. Copenhagen è un ottimo esempio di città sostenibile che persegue dal 2009 l’obiettivo di diventare la prima capitale al mondo a emissioni zero di Co2. Singapore, tra gli obiettivi di sostenibilità ambientale, ha proposto di conseguire entro il 2030 quello di una città con un’efficienza energetica del 35% e con certificazioni green per l’80% dei propri edifici. Stoccolma, premiata come “Capitale verde europea” nel 2010, punta a liberarsi dai combustibili fossili entro il 2050, passando dal petrolio al teleriscaldamento. Bogotà, invece, ha lanciato il sistema Bus Rapid Transport, BRT, chiamato anche Transmilenio, autobus che hanno una capacità di 160 passeggeri e corsie dedicate e funziona con una gestione oculata negli orari di punta con quasi zero autobus negli orari più tranquilli.
Ergo, parliamo di città che abbiano capacità di sostenere, di usare meno risorse e creare meno rifiuti. In conclusione, nel contesto di città sostenibili, vi è quindi una considerazione di fondo dell’impatto ambientale. Acqua, inquinamento atmosferico, energia e rifiuti. E senza dimenticare, che oltre la metà della popolazione mondiale vive nelle città e dunque ha il desiderio di far funzionare le città in modo migliore e più sano deve essere intrinseco.
Città come Torino, particolarmente brillante nel bikesharing, Forlì, Forni di Sopra (UD) per l’autonomia energetica e anche Milano, che ha imposto un ticket d’ingresso ai mezzi privati nel centro cittadino con l’accesso all’Area C, oltre ad essere la capitale per quanto riguarda la mobilità eco-sostenibile hanno varato progetti eco-sostenibili con successo, contribuendo concretamente alla lotta contro l’inquinamento.
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