La civetta è un animale noto all’uomo fin dall’antichità. Il suo essere notturno ha rappresentato simbolicamente diversi presagi.
Quando si pensa alla civetta viene subito alla mente il volatile notturno dagli occhi giganti. Ad oggi, almeno nella società secolarizzata, la civetta è associata ad un’immagine positiva. Anche perché chi vive in città non ha l’occasione di vederla spesso. In passato era diverso. In quanto animale notturno, la civetta era associata alle forze dell’oscurità della notte, dunque al demonio ed alla stregoneria. Ed in quanto tale perseguitata, specialmente nel Medioevo. Nell’antica Grecia era invece considerata sacra alla dea Atena.
Nell’antico Egitto il suono della civetta era associato ad un cattivo presagio, nello specifico al presagio di morte e sventura. Nel Diciannovesimo secolo la civetta veniva addomesticata ed utilizzata per la caccia, specialmente alle allodole. L’animale notturno è piuttosto aggressivo con le altre specie di uccelli, e dunque facilita la caccia. Civetta è anche un termine utilizzato per le donne vanitose che fanno le moine. Questo perché l’animale, per attrarre la sua preda durante la caccia, espone le sue piume e fa versi ed inchini accattivanti.
La civetta è distribuita in numerosi continenti: Europa, Asia e Nord Africa. In Italia è molto presente, ad eccezione delle Alpi. Difatti predilige le aree collinari e non montuose. Al di sopra dei mille metri di altezza ha difficoltà a procacciarsi del cibo. È considerato l’uccello notturno per eccellenza, data anche la sua capacità di vedere con il buio.
Tuttavia è in attività anche all’alba e al tramonto. Durante il giorno riposa, ma rimane veglia. Le civette ed i gufi hanno la capacità di guardarsi intorno senza roteare gli occhi. Difatti semplicemente sono in grado – grazie ad un adattamento naturale – di ruotare il collo fino a 270 gradi. I cuccioli dormono a testa in giù perché la testa è troppo pesante e li farebbe cadere.
Come accennato in precedenza, la civetta è aggressiva con gli altri uccelli. Questo deriva dal suo istinto territoriale e di predazione. Il suo canto ha una varietà di suoni piuttosto ampia, specialmente quelli emessi dal maschio come richiamo nel periodo dell’amore.
Tuttavia i suoni possono diventare anche molto fastidiosi e striduli quando vengono provocati da una strategia di autodifesa o di allontanamento di una minaccia. La civetta si nutre principalmente di insetti e coleotteri. Come tutti gli esemplari della specie degli strigiformi, anche la civetta ingoia la sua preda interamente, per poi risputare sotto forma di bolo tutte le parti anatomiche che non sono digeribili.
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