Civiltà nucleare: danni da radioattività trent’anni dopo

[galleria id=”215″]Insistiamo ancora sul nucleare e sui pericoli legati alla radioattività. Three Mile Island e Chernobyl fanno ormai parte della nostra memoria. Ma sono stati diversi gli incidenti nel corso della storia nucleare. Come quello di Church Rock, nel New Mexico, che ha contaminato la terra dei Navajo.

Il Daily Times in un recente articolo riporta che il 16 luglio 1979 il cedimento di una diga di contenimento delle scorie radioattive della vicina United Nuclear Corporation’s Church Rock Mill, determinò lo sversamento di 90 milioni di galloni (più di 300 milioni di litri) di liquidi altamente radioattivi che giunsero ed inquinarono per sempre il Rio Puerco. La maggior parte di queste acque mortali percolarono all’interno del terreno contaminando le fonti acquifere.
 
Tutt’ora, a trent’anni di distanza, gli effetti devastanti di quell’incidente si fanno ancora sentire. La maggior parte delle persone che abita nell’area non solo si ammala (e muore) di cancro, ma deve anche combattere contro forme tumorali rarissime. E i casi di vitelli e pecore nate con due teste ormai non si contano più. Nonostante gli innumerevoli casi di cancro, nonostante le malformazioni animali, le autorità sanitarie non hanno mai condotto studi a lungo termine sugli effetti dell’incidente e della radioattività sulle popolazioni umane, animali e vegetali. Ed ora ci sono compagnie che intendono proseguire in quell’area i processi di sfruttamento delle miniere di uranio. Come se la storia non avesse nulla da insegnare.
 
Immagini tratte da:
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