Le classi energetiche
Le classi energetiche sono importanti per stabilire se sono necessari degli interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica di un edificio. Inoltre possono dare un valore ben preciso alla struttura, dal punto di vista immobiliare, che potrebbe essere determinante in fase di acquisto o di affitto dell’edificio. Bisogna ricordare, tra l’altro, che a partire dal 2012 stabilire la classe energetica di un immobile è obbligatorio per chi vuole venderlo o affittarlo. La classe energetica di un edificio non dipende esclusivamente dal consumo annuo del riscaldamento, ma anche da molti altri fattori che possono contribuire a stabilire l’efficienza energetica di un luogo, a partire dalla tipologia di materiali utilizzati fino alle caratteristiche degli infissi. In linea di massima, comunque, è possibile inserire una struttura all’interno di una classe ben precisa, tenendo conto dei seguenti valori, che stabiliscono il fabbisogno di energia per il riscaldamento. Tutti i valori sono espressi in kWh/anno per metro quadro di superficie.
Come si calcola
Ci sono diversi aspetti che influiscono sulla classificazione energetica di un edificio. In primo luogo la zona climatica di appartenenza. Sono state individuate delle aree specifiche nelle quali il nostro Paese è suddiviso, per arrivare ad un valore differente del grado-giorno, un’unità di misura molto particolare, che si riferisce alla somma delle differenze tra la temperatura media all’esterno e la temperatura di 20 gradi. Più alto è il valore del grado-giorno, più il clima sarà freddo e questo consente all’indice di prestazione energetica di una struttura di essere maggiormente alto.
Tenendo conto di tutti questi fattori, per calcolare la classe energetica di un’abitazione bisogna innanzitutto stabilire il consumo di gas metano in metri cubi relativo al riscaldamento durante l’inverno. Questo dato si può ricavare monitorando le bollette del gas e deve essere moltiplicato per 8,3. A questo punto si deve dividere questo dato per i metri quadri di superficie della struttura e si ottiene il consumo annuo per metri quadri, il valore di riferimento che ci permetterà di classificare la nostra abitazione all’interno di una delle classi energetiche.
Quindi, riepilogando, i passaggi da effettuare sono 3:
In questo modo si otterrà un valore, che deve essere confrontato con quelli delle varie classi energetiche. Ad esempio, consideriamo un appartamento di 100 metri quadri, con un impianto autonomo di gas metano) che si trova in una città del Nord del nostro Paese. Nella bolletta del gas troviamo il dato relativo al consumo annuo di gas. Se questo è di 1.200 metri cubi e in estate si consumano 200 metri cubi al mese, possiamo facilmente calcolare il consumo di gas relativo esclusivamente al periodo invernale. Basta sottrarre a 1.200 metri cubi il valore di 200 metri cubi moltiplicato per 2 (il numero di mesi estivi). Quindi 1.200 – (2 x 200) = 800 metri cubi. Questo è il valore del consumo di gas per il riscaldamento invernale.
A questo punto dobbiamo moltiplicare per 8,3 il valore ottenuto (perché 1 metro cubo di gas metano è equivalente a circa 8 kWh). Otterremo, quindi, 800 x 8,3 = 6.640 kWh/anno. Il terzo passaggio consiste nel dividere questo valore per quello dei metri quadri dell’abitazione: 6.640 : 100 = 66,4 kWh/anno per metro quadro. Andiamo a confrontare il dato con la tabella delle classi energetiche. Possiamo, quindi, classificare la nostra abitazione all’interno della categoria C.
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