La classificazione energetica degli edifici spesso, per varie ragioni (a volte anche al limite della legalità), non risulta essere uguale in tutta Italia. Eppure sarebbe importante poter contare su criteri omogenei, visto che la certificazione risulta essere fondamentale anche in caso di vendita degli immobili. Adesso si è cercato di ovviare all’inconveniente, mettendo a punto la norma tecnica Uni-Ts 11300. L’obiettivo è quello di uniformare sul territorio nazionale il calcolo relativo alla certificazione energetica degli edifici.
La norma che è stata stabilita aiuta a calcolare il consumo di energia rinnovabile che serve poer produrre acqua calda e per riscaldare le abitazioni. Un sistema generale, che andrà a fare chiarezza su tutte le regole che è possibile riscontrare in maniera frammentaria e che accrescono la confusione sull’argomento.
Occorreva fare chiarezza sulla questione, perché va considerato che gli edifici sono responsabili del 36% delle emissioni di anidride carbonica nell’Unione Europea.
Se in molte questioni ambientali l’iniziativa individuale è fondamentale, in certi casi anche le norme possono essere determinanti per spingere ad agire correttamente nel rispetto dell’ambiente.
Anche le leggi, da parte loro, concorrono alla sostenibilità ambientale. E in questo caso, con un piano unico e valido a livello nazionale, la certificazione degli edifici può diventare molto più precisa.
La certificazione energetica degli edifici può rappresentare una prospettiva importante per rivalutare il nostro patrimonio edilizio e per risparmiare anche sulla spesa pubblica in termini di costi energetici.
La classificazione energetica degli edifici è diventata molto importante per riuscire a quantificare le prestazioni energetiche di un’abitazione. Per poter far rientrare una casa all’interno di una particolare classe energetica, bisogna ottenere una specifica certificazione, che indichi quanto una casa sia capace di risparmiare o di sprecare in termini di energia. Tutto ciò dipende da molti fattori, gli impianti, i sistemi di isolamento, gli infissi e molto altro. La definizione della classe energetica dovrebbe favorire dei consumi più responsabili.
Le regole per la classificazione energetica degli edifici
La classificazione energetica degli edifici prevede 7 fasce energetiche, che vanno dalla A alla G, nello specifico dalla più virtuosa alla più dispendiosa. L’attribuzione di una specifica classe energetica ad una determinata abitazione viene decisa sulla base di quanto combustibile viene consumato ogni anno per ogni metro quadro di superficie riscaldata. Si va da un valore minore di 15 kWh/mq anno (casa passiva) ad un valore maggiore di 160 kWh/mq anno. Attraverso la certificazione energetica l’acquirente di una casa può avere delle informazioni in più, anche per valutare meglio l’immagine dell’edificio e il suo valore di mercato. Una volta ottenuta la certificazione, bisogna esporre sulla facciata degli edifici l’apposita targhetta energetica.
Le difficoltà in Italia
Molto spesso si incontrano delle difficoltà nel raccogliere i documenti necessari per ottenere il certificato energetico. Molte volte la classe energetica risulta sopravvalutata, anche perché il patrimonio immobiliare italiano si basa su molti edifici di classe energetica bassa. Non sempre si riesce ad ottenere un’analisi adeguata, perché conta anche l’esperienza del certificatore. Ne risulta che il certificato non è sempre realistico. Eppure la determinazione della classe energetica ha un ruolo molto importante, soprattutto all’atto di vendita o nella stipula di un contratto di affitto. Per cui è importante riuscire a capire quali sono gli interventi da realizzare affinché il nostro patrimonio immobiliare diventi più ecocompatibile.
Le regole sugli annunci immobiliari
A partire dall’1 gennaio 2012 tutti gli annunci commerciali immobiliari obbligatoriamente devono fare riferimento all’Ipe, l’indice di prestazione energetica. Si tratta di un numero che esprime in kWh/mq all’anno il consumo dell’appartamento. Recenti indagini hanno dimostrato che sono soprattutto le città del Nord ad essersi adeguate alle nuove regole, mentre nel resto del Paese è ancora poco diffuso il certificato energetico.
Il costo del certificato energetico
Il certificato energetico è rilasciato in occasione della compravendita dell’affitto e della ristrutturazione dell’appartamento. Il costo per ottenere il certificato dipende da alcuni elementi, come la grandezza, il tipo di casa e l’onorario richiesto dal tecnico. In genere per una villetta il costo ammonta a 500 euro, mentre per un appartamento occorrono circa 300 euro.