Ad una manciata di ore dall’inizio del vertice del G8 all’Aquila, il WWF richiama l’attenzione dei grandi sulle questioni riguardanti l’effetto serra e le emissioni gassose.
L’8 luglio avrà inizio il vertice dei grandi paesi industrializzati ed il WWF accoglie l’arrivo dei personaggi di stato ricordando loro che è necessario che i leader dei paesi più ricchi devono impegnarsi a mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2° C rispetto all’era preindustriale attraverso la forzata riduzione delle emissioni di gas serra. Le nazioni più industrializzate, afferma il WWF, hanno il preciso dovere di assumersi la responsabilità di un fronte comune contro l’aumento delle temperature medie che contribuisce ai mutamenti climatici terrestri, in corso da qualche anno.
Le 17 economie più importanti del mondo sono responsabili, da sole, di ben l’80% delle emissioni di gas serra. Se i paesi ricchi non daranno il buon esempio, è praticamente improbabile che anche le nazioni in via di sviluppo, in piena corsa industriale, possano allinearsi nella lotta ai cambiamenti climatici. Tuttavia la Cina (come riportato da Greenreport), che proprio in questi giorni ha firmato con l’Italia accordi commerciali per 38 miliardi di Euro, ha già fatto sapere quale sarà la sua posizione: fronte comune nella lotta ai mutamenti climatici sì, ma bando al protezionismo e alle tasse sulla CO2.
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