Una ricerca congiunta delle università di Florida, Alaska e California, pubblicata su Nature, ha messo in evidenza che il permafrost degli ecosistemi artici e boreali trattiene il doppio dell’anidride carbonica presente nell’atmosfera.
Lo scioglimento dei ghiacci dovuto ai mutamenti climatici potrebbe causare la liberazione nell’atmosfera di quantità enormi di CO2. Le foreste, ed i vegetali in generale, non riescono a sequestrare le stesse quantità di carbonio trattenute dai ghiacci. Se a causa di uno scioglimento totale del ghiaccio artico, i suoli fossero colonizzati dalle piante, queste non potrebbero trattenere grandi quantità di anidride carbonica Non è ancora quantificabile la quota di anidride carbonica che il permafrost sarebbe in grado di liberare nell’aria ma diventa assolutamente necessario fare i conti anche con questa fonte di CO2.
L’anidride carbonica sequestrata nei ghiaccia è dovuta alla decomposizione microbica dei suoli avvenuta attraverso una lenta evoluzione durata migliaia di anni. In una Terra che diventa sempre più calda anche a causa dell’azione antropica, la fusione improvvisa della coltre bianca potrebbe avere effetti poco confortanti perché il ghiaccio diventerebbe la maggiore fonte di gas serra del pianeta con un miliardo di tonnellate di anidride carbonica liberate ogni anno.
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