Dove si possono trovare i coccodrilli in Italia: alcuni chiarimenti dopo le tante segnalazioni arrivate nel tempo nel nostro Paese.
Se in America, come cantava Samuele Bersani, “i coccodrilli vengono fuori dalla doccia”, sono in molti i curiosi che si fanno domande sugli avvistamenti di questi alligatori nel nostro Paese. Occorre fare chiarezza e anche ricostruire un po’ di storia su questi temutissimi animali e sulla loro presunta presenza in Italia. Lo facciamo a partire da un episodio, avvenuto la scorsa estate e che ha fatto molto discutere, in particolare gli etologi i quali hanno contestato la diffusione di notizie che non sono mai state comprovate.
Stiamo parlando del presunto avvistamento di un coccodrillo in provincia di Brindisi, più precisamente tra Francavilla Fontana e Villa Castelli. L’alligatore era circondato da ulivi e ortaggi, in aperta campagna: per giorni, la fobia del coccodrillo attraverso l’intera Puglia e se ne parlò anche a livello nazionale. Bastava in realtà controllare la fonte, per capire che la foto arrivava da una pagina Facebook satirica, il problema è che gli stessi autori della burla estiva hanno dovuto precisare che appunto si trattava di uno scherzo. Qualche anno fa, avvenne qualcosa di simile con l’avvistamento di un coccodrillo nel Po e anche in quel caso si trattava di una fake news.
Un fotomontaggio è quello realizzato nei primi mesi del lockdown per la pandemia di Covid-19 a Venezia: nessun coccodrillo, infatti, è stato mai avvistato nemmeno lì e lo stesso è avvenuto qualche anno fa a Pescara, davanti alle coste abruzzesi del Mar Adriatico, e più di recente a Napoli, dove peraltro quella degli avvistamenti di coccodrilli è una leggenda metropolitana diffusa, supportata anche dal presunto luogo dove questi avverrebbero, ovvero al Maschio Angioino. Ma allora, dove si trovano i coccodrilli in Italia? La risposta è semplice: se vogliamo vedere un coccodrillo vivo nel nostro Paese, non dobbiamo fare altro che andare in qualche zoo o bioparco. Da Roma a Fasano, da Perugia a Pistoia, passando per Napoli e Lignano Sabbiadoro, è lunga la lista di strutture che “ospitano” coccodrilli in cattività.
Non è invece un mistero che in molti luoghi di culto, in Italia, ci siano dei coccodrilli imbalsamati: questi alligatori, verosimilmente, venivano uccisi durante le crociate e poi riportati nel nostro Paese in epoca medievale, come dei veri e propri trofei. La ragione di tutto questo è da ricercare nel fatto che a quell’epoca questi alligatori venivano assimilati ai draghi dai crociati cristiani, che li vedevano come creature demoniache e li consideravano il male, delle vere personificazioni terrene del diavolo e animali che potevano indurre in tentazione e al peccato.
Questi coccodrilli imbalsamati e appesi in aria possono essere visti in diverse zone d’Italia, dalla chiesa dedicata alla Madonna nel rione Vergini a Macerata, fino alla Sicilia e in particolare nella chiesa di San Giorgio a Ragusa. L’isola più grande del territorio italiano nasconde però un altro segreto: qui in epoche passate, i coccodrilli sarebbero esistiti davvero, importati quasi sicuramente dal delta del Nilo durante le navigazioni e gli scambi commerciali con gli arabi. Nel 1600, ad esempio, pare che ve ne fossero davvero molti nella fonte del Ciane, a Siracusa, ma un naturalista vissuto nel secolo successivo ne attesta la presenza tra Palermo e Catania. Chiaramente, essendo predatori, attaccavano il bestiame e gli allevamenti, per cui vennero rapidamente sterminati a poco tempo dai loro provvisori insediamenti.
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