Il coccodrillo più raro al mondo, quello cubano vede la sua popolazione ridotta a circa 4000 esemplari, è a rischio estinzione
Il coccodrillo cubano risulta più piccolo rispetto agli altri esemplari della sua specie, infatti a differenza del coccodrillo marino che può raggiungere i 6 metri di lunghezza e i 1000 chili di peso, quello cubano non supera i 2 metri per un peso di 80 chili. Questo però non lo rende meno speciale, infatti i biologi più volte hanno manifestato interesse per questo animale, in quanto in cattività, ha più volte dimostrato di essere particolarmente intelligente, arrivando a cooperare tra di loro per cacciare.
Fin a qualche anno fa si poteva trovare nella maggior parte dei Caraibi, ad oggi il loro habitat (troppo piccolo) sono le paludi di Zapata e la Isla de la Juventud. Sono rimasti circa solo 4000 esemplari e la causa del rischio estinzione che si abbatte su loro è da imputare principalmente, purtroppo come sempre, all’essere umano.
Nel 2008 la IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, aveva fornito gli ultimi dati sullo stato di conservazione di questa specie. Da allora c’è solo un gigante vuoto riguardo le stime. Nonostante si portino avanti programmi per il reinserimento in natura, in aggiunta a severe leggi, questo animale è ancora in pericolo, la sua estinzione è un rischio elevato.
Purtroppo come sempre le colpe sono per la maggior parte imputabili all’uomo. Una tra le tante cause l’ibridazione dell’animale con il coccodrillo americano, questa se non sottoposta a controllo, potrebbe portare alla perdita dell’unicità genetica del coccodrillo cubano. Inoltre, tra i primi problemi che riguardano questi animali c’è anche la caccia illegale, in quanto la carne di coccodrillo viene consumata sia in famiglia che nei ristoranti. Ci sono le leggi che li tutelano, ma purtroppo il mercato nero e il commercio illegale hanno la meglio. Le disposizioni vietano il consumo della carne di coccodrillo a meno che non siano prelevate da esemplari che non sopravvivrebbero o con delle malformazioni. Inutile dire che si tenta in tutti i modi di arginare la legge e purtroppo ci si riesce.
Altra causa, ovviamente da non sottovalutare, i cambiamenti climatici. Come per la maggior parte dei coccodrilli, il genere del nuovo nascituro è determinato dalla temperatura del nido che se è costante a 32° sarà maschile. Con l’aumento delle temperature nascono quindi sempre più maschi a discapito poi dei futuri accoppiamenti e nuove nascite.
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