Le foreste urbane possono essere un ottimo contrasto all’aumento del caldo nelle città. Sarebbero in grado di abbassare le temperature anche di 3 gradi.
Il caldo nelle città si soffre molto di più. Complice l’asfalto, i condizionatori ed in generale in cemento, vivere in città in questo periodo può far scattare emergenze sanitarie non trascurabili. Specialmente per le persone fragili. Chiunque avrà vissuto l’esperienza di allontanarsi anche solo di pochi chilometri dal centro urbano intensamente abitato e di percepire una netta respirabilità dell’aria in più.
Che dona ristoro per la salute e per i polmoni. Le alte temperature non migliorano con assenza di vegetazione. Le stime dicono che al momento nove città su dieci italiane non godono affatto di buona salute. Nonostante i parchi cittadini, che evidentemente in molte località sono troppo piccoli per contrastare l’ondata di caldo in città. Ed allora devono intervenire le foreste, con un meccanismo di ripopolazione che va in netto contrasto con i piani regolatori che vorrebbero ridurre a spianate di cemento o a campi di allevamento anche quei residui di campagna che si trovano subito al di fuori delle mura delle città.
La Coldiretti è convinta del fondamentale supporto che le foreste urbane potrebbero dare al contrasto dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento delle temperature. E questo progetto dovrebbe essere fatto non pensando ai profitti a breve termine, ma alla salute dei cittadini. Il cui benessere fisico può portare anche ad un miglioramento del benessere economico.
Le medie su livello nazionale non sono promettenti. Al momento i metri quadri di verde cui ogni cittadino ha a disposizione sono decisamente insufficienti, e devono essere urgentemente implementate. La Coldiretti Toscana in particolare si è occupata della tematica. Oltre ai benefici sui cittadini, la presenza di maggiori e nuove foreste urbane servirebbe a sostenere un settore positivo sia per l’economia che per l’ecologia: il florivivaismo.
Rispetto ai 47 gradi percepiti nelle zone più calde del Paese, tre gradi in meno sembrerebbero pochi, ma non lo sono affatto. Gli alberi, concentrati in foreste urbane, potrebbero migliorare la respirabilità dell’aria, abbassare le temperature e diminuire il tasso di umidità. Il quale, oltre a far perpepire il caldo con intensità maggiore, aiuta gli insetti sanguisughe a proliferare. E non è trascurabile il ruolo che gli alberi potrebbero avere nel diminuire l’inquinamento. Con il caldo, il particolato e le polveri sottili tendono a depositarsi maggiormente. I livelli di inquinamento, nelle aree prive di verde, sono alle stelle. Ci si attende al più presto uno stanziamento copioso per ristabilire ciò che alle aree urbane è stato negato per tanto tempo: alberi e foreste.
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