Noto come un tragico evento lontano ma ancor presente nella memoria collettiva, il disastro aereo di Tenerife rimane l’incidente che ha causato il maggior numero di vittime nella storia dell’aviazione.
Sin dagli arbori dell’aviazione civile, ogni tragedia avvenuta nei cieli ha avuto una storia e ha creato intorno a sé sia un’aurea di mistero che lasciato tanti punti di domanda: purtroppo, il disastro aereo di Tenerife non rappresenta un primato piacevole, coinvolgendo due aerei entrambi in fase di decollo. È stata la catastrofe con il più alto numero di vittime mai registrato nella storia dell’aviazione, con la perdita di 583 vite umane.
Fu di Orville Wright il primo incidente aereo della storia e da il mondo ha vissuto sempre nell’ansia che qualcosa potesse accadere nei cieli: eppure, l’aereo viene – e a ragione – considerato il mezzo più sicuro del mondo. Se per noi italiani è Ustica il dramma aereo più noto, sicuramente quanto accaduto a Tenerife non ha pari come perdita di persone.
La collisione avvenne direttamente sulla pista dell’aeroporto di Tenerife, a causa di un errore di valutazione degli spazi e altri fattori concomitanti. Uno dei due velivoli prese immediatamente fuoco, mentre l’altro ricevette assistenza con notevole ritardo da parte dei soccorritori. Il bilancio è pesante come un macigno: nessun sopravvissuto è stato riportato dal volo KLM 4805.
Al contempo, nell’altro velivolo coinvolto, la maggior parte dei passeggeri a bordo del volo Pan Am ha perso la vita: sono numeri catastrofici che ancora oggi mettono i brividi. L’incidente avvenne il 27 marzo 1977, sulla pista dell’aeroporto di Los Rodeos a Tenerife. Dopo quel giorno, molte cose cambiarono a livello di gestione del traffico aereo, perché appunto quanto avvenuto non si ripetesse mai più.
Una tragedia di questo tipo ha delle cause e delle conseguenze, ovviamente: la collisione avvenne direttamente sulla pista dell’aeroporto di Tenerife, a causa di un errore di valutazione degli spazi e altri fattori concomitanti. Uno dei due velivoli prese immediatamente fuoco, mentre l’altro ricevette assistenza con notevole ritardo da parte dei soccorritori.
In seguito a questa tragedia, così come già accaduto in seguito ad altri incidenti aerei, sono state implementate delle modifiche nelle regole del trasporto aereo. In particolare, riguardo alle comunicazioni, da quel momento in avanti sono state adottate frasi standardizzate comprensibili in tutte le lingue, al fine di evitare ulteriori fraintendimenti che potrebbero essere stati la causa principale della collisione.
La dinamica dell’incidente coinvolse due voli, il Volo KLM 4805, di bandiera olandese, e il volo Pan Am 1736, di provenienza statunitense. Quest’ultimo proveniva da Los Angeles con uno scalo a New York, diretto verso Gran Canaria, mentre il volo KLM era partito da Amsterdam con destinazione Las Palmas. Nessuno dei due voli aveva programmato uno stop a Tenerife.
Tuttavia, a causa della chiusura dell’aeroporto di Las Palmas a seguito di un attentato terroristico senza vittime, l’aeroporto di Tenerife si trovò ad affrontare un traffico aereo superiore alle sue capacità. Inoltre, all’epoca, l’aeroporto era gestito dai militari durante il regime franchista, il che comportava comunicazioni stringate e non fluenti in inglese.
Quando il volo Pan Am era pronto a ripartire, il maltempo si era intensificato. Durante il via libera per la partenza, non era chiaro se fosse destinato alla pista uno o tre. Allo stesso tempo, il volo KLM era pronto per il decollo. La nebbia densa impediva il contatto visivo tra i due aerei e la torre di controllo.
Di conseguenza, la chiarezza nelle comunicazioni era essenziale. Quando fu dato l’assenso ai due voli per il decollo in direzioni opposte e si stabilì il contatto visivo tra di essi, era ormai troppo tardi. I due aerei non riuscirono a evitarsi, causando la tragedia.
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