La coltivazione della canapa con basso livello di THC è legale in Italia. Esistono delle restrizioni a cui è bene stare attenti
La canapa è una pianta che già da tempo viene utilizzata per creare fibra vegetale ad uso industriale, specialmente nel settore dell’abbigliamento. La canapa inoltre è una pianta amica dell’ambiente. Assorbe una quantità di Co2 4 volte superiore alla vegetazione tradizionale. Anche per questo esistono degli incentivi pubblici per la coltivazione della canapa. la legge 242 ha stabilito fondi per i coltivatori di canapa fino a un massimale di 700.000 euro annui, oltre all’esenzione dai contributi i primi 3 anni, poi a scalare gli anni successivi.
La coltivazione della canapa è legale in Italia. Tuttavia si devono scegliere le infiorescenze con livelli bassi di THC, entro i limiti stabiliti dalla legge. La produzione ammessa è quella al livello industriale. La coltivazione della canapa per fumare marijuana non è ammessa. La marijuana consentita dalla legge è solo quella utilizzata a scopo medico. Ma quanta canapa si può coltivare?
Si ripete che la coltivazione casalinga della canapa destinata al consumo di marijuana non è legale. Nonostante ciò si continua a parlare di una legalizzazione. Anche perché purtroppo la vendita delle droghe leggere è in mano alla criminalità organizzata, che ne fanno profitto al pari dello sfruttamento della prostituzione. La coltivazione legale della canapa è consentita dalla entrata in vigore in Italia il 14 gennaio del 2017. Le quantità di THC ammesse sono iscritte nel registro europeo delle sementi. La quantità di THC ammessa dalla legge deve essere inferiore allo 0,2 per cento.
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Il THC è un cannabinoide, responsabile degli effetti psicoattivi che rendono illegale la marijuana, e che se contenuto a livelli superiori a quelli prescritti rende la commercializzazione in Italia della canapa illegale, soggetta a sanzioni penali. Nel caso in cui si trovino piante di canapa con livello di THC superiore allo 0,6 per cento, si imporrà la distruzione immediata della pianta. Tuttavia, se l’agricoltore ha acquistato semi certificati, non ci sarà alcuna conseguenza penale.
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Tra le varietà più utilizzate di canapa legale ci sono la Carmagnola e la CS. Sono delle varietà diodiche, che si adattano bene al clima. Invece le qualità monodiche, sono più adatte a climi freddi e molto piovosi. Nelle zone più calde si consiglia di utilizzare altre varietà come ad esempio la Futura 75 o la Félina 32. In ogni caso è essenziale che le varietà utilizzate siano iscritte nel registro europeo delle sementi. Se le varietà coltivate sono in regola, con il THC inferiore allo 0,2 per cento, e con semi certificati, al livello industriale non esiste numero preciso legale sulla quantità di coltivazione della canapa. Dipende dall’ampiezza del terreno.
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