Il colubro dei Balcani è un rettile che nonostante l’origine del nome non è presente in Italia. Non è un serpente velenoso ed è specie a rischio.
Purtroppo molte specie di animali sono a rischio a causa della predazione umana o dei cambiamenti climatici. Una delle conseguenze che maggiormente sconvolgono la fauna è la perdita del proprio habitat, che la portano a migrare, e nei casi più drammatici, a morire, con il conseguente rischio per tutta la specie. L’uomo ha sempre avuto un rapporto ambivalente con i rettili, in particolare con i serpenti. Se da una parte li temono e li considerano l’incarnazione del demonio, dall’altra invece li idolatrano. La religione cattolica riprende l’immagine del serpente posta nel vecchio testamento e lo fa diventare oggetto satanico e malefico. Non a caso si parla di lingua biforcuta, per mostrare una persona insidiosa.
Mentre religioni quali quella induista associano le divinità principali al serpente. Il Dio Visnu dorme sotto un cobra, e Shiva ha i serpenti nei capelli. Anche l’Antico Egitto idolatrava la figura del serpente. In generale è un rettile presente in tutto il mondo, con maggiori o minori potenzialità di pericolo. Ad esempio alcuni serpenti uccidono per costrizione, come il boa, ed altri per iniezione del veleno. Il colubro dei Balcani invece è assolutamente innocuo.
Nonostante sia lungo fino quasi a un metro e mezzo, e dall’aspetto piuttosto sottile, il colubro dei Balcani è un serpente assolutamente innocuo, più vicino al biacco che alla vipera, unica specie velenosa presente in Italia. Il Colubro dei Balcani prende il proprio nome scientifico – Hierophis gemonensis – dalla città di Gemona, in provincia di Trieste, dove invece non è mai stato presente.
Le tracce di questo serpente in Italia sono state smentite dagli studiosi. Tuttavia non è lontano dai confini nazionali. Come dice il nome divulgativo stesso, è molto presente nei Balcani. In particolare in Albania, Montenegro, Bosnia – Erzegovina, Slovenia, Croazia ed anche Grecia. Le zone in cui vive sono quelle aride della macchia mediterranea, come montagne rocciose, boschi non molto fitte, vigneti e aree rurali.
Come tutti i serpenti il rapporto con l’essere umano non è dei più semplici. Nonostante sia una specie innocua e priva di veleno, senza dubbio capita che gli esseri umani che incontrano il Colubro dei Balcani sul proprio cammino possano ucciderlo. Essendo un rettile molto agile e scattante, se si sente minacciato può mordere, come anche la biscia. Ma il morso non è velenoso.
Il suo stato di conservazione è a rischio. Nonostante ne esistano numerosi esemplari nel mondo, i cambiamenti climatici delle aree mediterranee stanno mettendo a rischio la sopravvivenza della specie. Per questo è stato inserito nella convenzione di Berna, che tutela gli animali selvatici e la loro sopravvivenza.
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