Quando si parla in generale di colubro ci si riferisce alla specie, che può contenere fino ad 800 sottospecie di serpenti. Quali sono i più comuni.
Tornando sull’argomento serpenti, questa volta presentiamo un esemplare presente nella macchia mediterranea ma meno noto della vipera: il colubro. I colubridi sono una famiglia di serpenti molto vasta, che può racchiudere fino ad 800 sottospecie diffuse in tutto il mondo, ad eccezione dell’Antartide. Come la maggior parte dei rettili, che non riescono a produrre calore autonomamente, anche il colubro predilige luoghi caldi e secchi, dove poter trovare nutrimento e nascondersi nelle sterpaglie. Ed è per questo che è diffuso ampiamente anche nella macchia mediterranea.
È un serpente facilmente riconoscibile ad occhio nudo. Innanzitutto per la sua lunghezza, che può superare i due metri, e soprattutto per una caratteristica morfologica davvero singolare: la parte anteriore del corpo, compresa la testa, riesce a raggiungere un diametro ragguardevole, mentre verso la coda si assottiglia incredibilmente. Questa è caratteristica del colubro dei Balcani e del colubro lacertino, che popolano l’Europa mediterranea.
Il colubro vive nelle zone calde e soleggiate dove c’è presenza di erba alta per nascondersi, come la parte non troppo fitta dei boschi, i vigneti, aree rurali, i giardini con l’erba alta. Il loro habitat è distribuito in tutti i continenti tranne l’Antartide. È un serpente con dismorfismo sessuale accentuato. Difatti il maschio ha dei colori brillanti tendenti al verde, mentre la femmina colori più opachi che vanno dal grigio al marroncino.
Si ciba di prede che ingoia interamente dopo averle uccise tramite stritolamento. Generalmente la caccia è verso piccoli mammiferi, topi, uccelli, ed anche altri rettili. Non sono rari fenomeni di cannibalismo. Come accennato in precedenza colubro è un termine per identificare una specie molto vasta, che varia sensibilmente a seconda della sottospecie. I denti non hanno i fori per l’inoculazione del veleno. Tuttavia alcune specie sono velenose e riescono ad iniettare tossine letali tramite secrezioni corporee.
Come accennato, il colubro in buona parte dei casi non è velenoso. E l’uomo non è una sua preda per il cibo. L’aggressione verso la nostra specie potrebbe avvenire nel caso in cui si trovasse nella condizione di doversi difendere, o in generale di sentire una minaccia. Dunque meglio stare alla larga. Anche se il veleno non è portentoso come quello delle vipere può essere dannoso.
È una specie protetta, nonostante siano presenti numerosi esemplari nel mondo. La convenzione di Berna, altresì chiamata convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotipi in Europa, ha inserito il colubro nel suo allegato III, che elenca le specie da proteggere e da tutelare, vietandone vendita e cattura. Il colubro è minacciato dalla copiosa propagazione di incendi e dalla mutazione del suo habitat naturale.
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