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La lotta tra cobra e una mangusta: c’è un vincitore a sorpresa

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Un video su YouTube che mostra una lotta tra una mangusta e un cobra ha un epilogo davvero sorprendente. Che cosa succede.

La lotta tra cobra e una mangusta
La lotta tra cobra e una mangusta (Ecoo.it)

In un video su YouTube che mostra una lotta tra una mangusta e un cobra, l’epilogo è sorprendente. I due animali, entrambi pericolosi, si affrontano in una battaglia per la sopravvivenza: ma quello che impressiona è che il finale non è quello che credono tutti. Non vi è nulla di assurdo o trascendentale, il motivo dietro tutto questo sta nella natura degli animali.

Perché il veleno del cobra non uccide la mangusta

Perché il veleno del cobra non uccide la mangusta (Ecoo.it)

Il cobra reale, uno dei serpenti più velenosi dell’India, ha una potente tossina in grado di uccidere anche un elefante indiano con un solo morso. La mangusta, nonostante le dimensioni simili a un topo e l’apparenza non minacciosa, è agile e rapida. Quello che mostra il video in questione è che i movimenti sinuosi di entrambi gli animali danno vita a una lotta serrata in cui ognuno cerca di prendere vantaggio sull’altro.

Il cobra reale assume la sua tipica posizione di attacco, con le branchie laterali spiegate, mentre la mangusta si nasconde tra le siepi, pronta a colpire. Nonostante la pericolosità del veleno del cobra, la mangusta, con la sua astuzia e rapidità, riesce alla fine a dare un morso fatale al serpente, uccidendolo. Ma come è possibile tutto questo?

Entrambi gli animali sono immuni a una particolare neurotossina, che tutte e due le specie animali possiedono: impediscono cioè al veleno di agire sul proprio corpo. Così, mentre il cobra usa il veleno per cacciare, la mangusta può affrontarlo senza preoccuparsi degli effetti tossici. Essendo molto più abile e astuta, una volta stordito il grosso rettile, può ucciderlo a testate.

Quale altro animale uccide il cobra

Quale altro animale uccide il cobra (Ecoo.it)

Il video mostra la mangusta trascinare via il cobra morto, dimostrando la vittoria inaspettata di un animale generalmente considerato meno potente in confronto al formidabile cobra reale. La lotta si conclude con la sorprendente vittoria della mangusta, sfruttando la sua intelligenza e abilità nel combattimento, dimostrando che, nonostante il pericolo rappresentato dal veleno del cobra, la mangusta ha avuto la meglio.

Ma la mangusta non è l’unico animale che è in grado di uccidere il temibile cobra: c’è anche un suo “parente”, noto come tasso del miele, un mustelide molto aggressivo che non teme i serpenti velenosi, essendo anche esso immune a una neurotossina. Chiaramente, può poi capitare che i cobra si uccidano tra di loro, per istinto predatorio, ma non solo. Devono stare attenti agli uccelli rapaci: aquile, falchi e segretari difficilmente danno loro scampo.

Infine, anche i coccodrilli, considerati tra i predatori più pericolosi del mondo, con la loro voracità quasi insaziabile e la loro stazza imponente, possono avere la meglio sui cobra. La struttura robusta del coccodrillo, la sua possibile resistenza al veleno e la forza di un attacco devastante e istantaneamente letale lo mettono in una posizione favorevole.

C’è un altro animale che è immune al veleno di serpente?

C’è un altro animale che è immune al veleno di serpente? (Ecoo.it)

Secondo una ricerca pubblicata sull’International Journal of Molecular Sciences, c’è poi un altro animale, o meglio un’altra specie di animali, che risulta immune al veleno dei serpenti. Si tratta degli anfibi senza arti noti come cecilidi e che sono molto simili ai lombrichi. A causa della loro natura poco agile e lenta, sono prede ideali per serpenti come i cobra, capaci di iniettare veleno attraverso zanne cave.

Per questi, tali animaletti rischiavano di scomparire e si sono dovuti adattare alla natura selvaggia intorno a loro: così i cecilidi hanno sviluppato una resistenza al veleno dei serpenti. Lo hanno fatto attraverso la creazione di una barriera che impedisce al veleno di raggiungere i recettori, la modifica della forma dei recettori per non essere riconosciuti dalle tossine e la repulsione delle tossine dai recettori, impedendone l’effetto nocivo.

Gabriele Mastroleo

Da sempre attento alle tematiche ambientali, collaboro con organizzazioni e associazioni del terzo settore che si occupano sia di questo tema, che di altre importanti tematiche sociali. La mia unica esperienza di politica rappresentativa è stata la candidatura a consigliere comunale con un partito ambientalista.

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