Lasciare il proprio cane a casa da solo può essere una grande preoccupazione, tanto da incidere sull’adozione. Esistono delle strategie per abituarlo senza conseguenze
Adottare un cane è quel tipo di scelta che cambia radicalmente la vita, motivo per cui è necessario predisporre un’attenta analisi prima di prendere una decisione. La presenza di Fido apporta un’imprevedibile positività nella quotidianità, fatta di allegria, gioco e tenerezza, che trasformano completamente l’atmosfera dell’abitazione. Allo stesso modo, è importante mettere al centro le sue esigenze, prioritarie rispetto ai propri desideri, per fare in modo di offrirgli la medesima cura.
Una preoccupazione generale, spesso causa della carenza di adozioni, è la paura di lasciarlo da solo in casa. Per gli eventuali “danni” che potrebbe provocare, distruggendo ciò che lo circonda per noia, o il timore che abbai in nostra assenza: queste alcune delle cause dell’angoscia di molte persone. Ma la paura più grande riguarda la tristezza che potrebbe colpirlo, sentendosi solo e abbandonato, magari in preda al pianto. Un’immagine insostenibile per chi nutre un sentimento profondo verso Fido, ma la buona notizia è che esistono delle strategie da poter adottare per prevenire queste situazioni.
Una delle motivazioni per cui molte persone desistono dal desiderio di arricchire la propria vita attraverso l’adozione di un cane è la paura di lasciarlo da solo. L’attività lavorativa occupa spesso molto tempo, obbligandoci a trascorrere diverse ore lontano dall’abitazione, dove “incustodito” lasciamo il nostro Fido. Il timore che possa abbaiare, combinare qualche guaio, piangere dalla disperazione, può diventare infatti paralizzante.
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Allontanarsi da casa diventa quasi doloroso, e la preoccupazione può accompagnare per il resto della giornata. Tuttavia esistono delle semplicissime strategie, facili da applicare, che possono offrire un aiuto determinante nel riuscire a lasciarlo da solo senza che ne soffra. Prima di tutto bisognerebbe abituare il cane fin da cucciolo alla nostra assenza, poiché dimostrare costantemente la nostra presenza, all’improvviso mancante, potrebbe essere destabilizzante.
L’ideale è la lontananza progressiva in termini di tempo, iniziare con una manciata di minuti fino a lasciarlo per intere ore, consapevole che torneremo. Inoltre è importante tenere a mente che a volte la sua insofferenza può essere causata anche dalla “noia“, intesa come assenza di attività fisica, cruciale per il suo benessere, che lo porta a percepire in modo ancora più doloroso la solitudine. Portarlo a camminare per una buona porzione di tempo, attività divertente e stimolante, può aiutarlo ad accettare di più l’assenza del padrone, affrontandola attraverso un buon riposo.
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Allo stesso modo, uscire di casa e lasciarlo da solo, senza trascorrerci del tempo sufficiente, potrebbe amplificare il suo senso di abbandono. Rendere qualitativo il tempo trascorso con lui, attraverso il gioco e la tenerezza, può aiutarlo a prevedere il nostro ritorno e ad accettare la nostra assenza. L’ultimo suggerimento riguarda il saluto finale, prima di uscire definitivamente dall’abitazione, proprio quando la preoccupazione si fa sentire.
In questa fase, una volta messe in pratica le strategie precedenti, è importante lasciare il cane tranquillo e pacato. Ciò significa non interagire con esso per i minuti precedenti alla nostra uscita, così da rendere meno sofferto il distacco, ma non solo. Potrebbe percepire la nostra tristezza e preoccupazione, prendendo il nostro allontanamento come un vero e proprio abbandono.
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