Tra un’isola e la terraferma c’è il mare, quindi come fa la corrente elettrica ad arrivarci? Grazie a collegamenti sottomarini ad altissima tecnologia.
Che cosa si nasconde nelle profondità del mare? Oltre a pesci, mammiferi, specie vegetali marine e, purtroppo, rifiuti e relitti lasciati dall’uomo, vi si trovano anche enormi cavi elettrici. Ma come mai? Tali collegamenti servono per trasportare l’energia elettrica sulle isole, che altrimenti si troverebbero completamente sprovviste di corrente.
Pensare al tipo di tecnologia che ha permesso imprese così mastodontiche è molto affascinante, soprattutto quando si sente parlare di nuovi progetti quali il Tyrrhenian Link. Questo progetto, finanziato dalla società che si occupa della gestione della rete elettrica in alta tensione Terna, è volto a installare una delle più grandi infrastrutture elettriche sottomarine. Un doppio collegamento dalla potenza di 1000 MW!
Stiamo parlando di 970 chilometri di cavi posti alla profondità record di oltre 2mila metri, che collegheranno Campania, Sicilia e Sardegna. Lo stanziamento previsto per il Tyrrhenian Link è di ben 3 miliardi e 700 milioni di euro, una cifra che permetterà l’installazione vera e propria delle infrastrutture ma anche di far lavorare e retribuire 250 aziende. Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha già approvato la prima tratta di collegamenti, che andrà dalla Campania alla Sicilia, definita tratta est.
Per la precisione si parla di 490 chilometri di collegamento tra l’approdo di Fiumetorto nel comune di Termini Imerese, in Sicilia, e l’approdo di Torre Tuscia Magazzeno a Battipaglia, in Campania. La tratta ovest della lunghezza di 480 chilometri, invece, approderà a Terra Mala, in Sardegna. In questi tre punti focali si trovano infatti le sedi del Tyrrhenian Lab, un centro di formazione dedicato alla transizione energetica, anch’esso finanziato da Terna.
In tal modo si spera di incrementare lo scambio di energia, nonché di favorire lo scambio delle rinnovabili in un’ottica di sostenibilità. L’idea è infatti quella di ridurre il ricorso ai combustibili fossili, per prediligere energia pulita ottenuta da fonti green quali l’eolico o il solare.
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