Il distacco tra un cucciolo e sua mamma deve seguire delle precise regole, per evitare traumi dovuti alla separazione improvvisa.
Separare un cucciolo dalla propria mamma non è mai piacevole, ma spesso non si può fare altrimenti. L’importante è affrontare una separazione corretta, rispettando tutte le tempistiche necessarie per non traumatizzare il piccolo, ma anche la mamma, e seguire alcune regole per portare a termine questo delicato processo. È fondamentale rispettare la socializzazione primaria dell’animale, che combacia tra il primo mese e il terzo mese.
In questo periodo, è la madre stessa a invogliare il proprio cucciolo al distacco, e non è un fenomeno che parte direttamente dal piccolo. Per quanto riguarda i cani, è sempre importante rispettare le loro tempistiche e non compromettere lo svezzamento, che di solito avviene a partire dalla terza settimana di vita. Che cosa bisogna sapere?
A circa un mese dalla nascita, il cucciolo inizia a lasciare il latte materno e a consumare cibi solidi, come ad esempio le crocchette, magari inumidite e ammorbidite con acqua. Quando si dà da mangiare al piccolo, bisogna tener presenti tutti i nutrienti di cui necessita, perciò è importante somministrare cibo contenente proteine, carboidrati e fibre, in modo tale che il cane possa crescere in salute e senza carenze.
In questa fase di passaggio dal latte materno al cibo solido, la madre inizia a diventare meno paziente, tanto da spingere i propri piccoli a distaccarsi. Uno dei segnali più rappresentati dello stato emotivo del cane adulto è il ringhio nei confronti dei piccoli, quando questi tentano di morderla, che li induce ad allontanarsi. È in questo momento che il cucciolo si può distaccare dalla madre, quindi quando il piccolo ha circa due mesi di vita.
In tal caso, il cucciolo può essere accolto in famiglia. Secondo la Legge Italiana, esiste un momento esatto per affrontare la separazione tra mamma e cuccioli, fissato a partire dai due mesi di età. Nella Regione Toscana, invece, questo passaggio è fissato a tre mesi. Tuttavia, occorre tener presente anche la razza canina. Il distacco, infatti, varia anche in base alla razza.
Ad esempio, lo Shiba richiede un tempo maggiore, di circa 90 giorni, ma il distacco può arrivare anche oltre i 100 giorni di vita del cucciolo. È importantissimo non separare mai i cuccioli quando sono ancora troppo piccoli, ossia prima dei due o tre mesi, perché il distacco potrebbe traumatizzare l’animale, incidendo profondamente sulla sua crescita emotiva.
Se il distacco avviene prima dei 60 giorni, il cucciolo non riesce ad acquisire il processo di imprinting, ossia le prime esperienze e a rapportarsi con gli altri animali o con le persone. In tal caso, il piccolo potrebbe essere sempre spaventato, oppure essere aggressivo, o ancora, asociale.
Spesso, i piccoli separati troppo presto tendono ad avere problemi di autocontrollo e ad avere comportamenti bizzarri, aggressivi, possessivi o disturbati. In certi casi, i cani separati quando sono troppo piccoli, non riescono a stare soli e abbaiano di continuo quando il padrone si allontana. Bisogna sempre saper gestire l’ansia da separazione, è un procedimento delicato, che costa molto all’animale, dopotutto viene separato dalla mamma, ma con le giuste accortezze, la passione e l’attenzione, si riesce a farlo integrare bene nella nuova famiglia, lasciandolo sereno.
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