La cimici dei letti possono avere conseguenze significative sulla salute e sulla qualità della vita. Riconoscere gli indizi inequivocabili della loro presenza è fondamentale per agire rapidamente al fine di prevenire le infestazioni
Che si viva in una casa singola oppure in un appartamento, il desiderio è sempre quello di poter condividere lo spazio domestico con persone amate. Questo obiettivo assume le connotazioni dell’obbligo morale quando ci trova in una specifica camera, quella matrimoniale. Incarna un luogo sacro e inviolabile: al suo interno si erge un santuario, il letto, dedicato al benessere psico-fisico e al sonno ristoratore, una culla per i sogni più belli.
Non c’è niente di peggio, però, che condividere questo spazio dormendo al fianco di parassiti ematofagi (succhiatori di sangue): no, non si fa metaforicamente riferimento a un partner con cui si è ormai ai ferri corti. Lo sgradito protagonista di cui si parla è la cimice dei letti. Se la loro presenza è confermata, rimuovere l’infestazione può rivelarsi un processo lungo e arduo. Ma se mai si inizia, mai si finisce. Quindi lente di in gradimento in mano: come novelli Sherlock, si esaminino gli indizi inequivocabili della presenza di questi insetti.
Al termine della lettura di questo articolo si avranno a disposizione tutte le informazioni necessarie per riconoscere le tracce lasciate dalle cimici dei letti. Al di là della classica puntura – che si manifesta con ponfi rossastri pruriginosi e che nei casi più gravi può generare sintomi quali mancanza del respiro, vertigini, gonfiore della lingua e delle labbra – vi sono numerose altre prove.
La presenza di macchie scure liquide (nere, marroni, bruno-rossastre) sulle lenzuola e sul materasso, deve far scattare qualche sospetto. Esse compariranno man mano che crescerà l’infestazione. Sono gli escrementi delle cimici.
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Anche notare macchie di sangue sulle lenzuola è un segnale: potrebbe essere dovuto al fatto che l’insetto sia stato schiacciato dalla vittima – appena dopo essere stata punta – mentre si girava e cambiava posizione nel sonno (il sangue non era quindi ancora stato completamente digerito).
Un altro segnale d’allarme è un odore di muffa molto forte che proviene dal materasso senza che vi sia una ragione apparente: sono i feromoni emessi da questi insetti. Man mano che l’infestazione cresce, questo olezzo andrà tra l’altro a sommarsi e a mescolarsi con quello degli escrementi, generando una “fragranza” sgradevole (ma inequivocabile della loro presenza).
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Da quello olfattivo, si torna ad altri due indizi visivi:
“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova” insegna Agatha Cristie. Nella fattispecie, se tutti i tasselli stanno andando al loro posto, la prova del nove che si sta dormendo in compagnia delle cimici è vederle/trovarle: si presentano come piccole (lunghe circa 5 millimetri e larghe 2-3 millimetri) e marroni e in genere hanno un corpo appiattito di forma ovale, simile al seme di mela; solo allora il caso sarà risolto. A questo punto è consigliato riporre la lente di ingrandimento e prendere immediatamente un telefono per contattare una società specializzata nella disinfestazione.
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