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Come coltivare il gelsomino in vaso? Davvero bella questa pianta, che si distingue per i suoi graziosi fiorellini bianchi e per il suo profumo. Soprattutto nella fascia con clima temperato il gelsomino è molto coltivato, ma anche nelle zone con clima più rigido riesce ad essere resistente e quindi si può piantare e curare con facilità. Questa pianta è ideale da coltivare soprattutto a scopo ornamentale, per rivestire muri, archi o ringhiere. Ha bisogno di essere posizionato in situazioni luminose, per ricevere tutta la luce necessaria al suo sviluppo. Vi proponiamo una piccola guida green, per mettere alla prova il vostro pollice verde.
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La preparazione del terreno
Il terreno adatto per coltivare il gelsomino in vaso deve essere leggero, ben drenato e soprattutto ricco di sostanze organiche. Il terriccio si deve adattare anche alla condizione climatica in cui ci si trova e in cui si decide di coltivare il gelsomino. Nelle zone a clima mediterraneo va bene un terriccio composto anche parzialmente da sabbia, mentre nelle zone a clima continentale è importante che sia fatto un miscuglio in egual misura tra parti di torba e di sabbia.
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La riproduzione per talea
Il metodo più utilizzato per la riproduzione del gelsomino è quello per talea. Di solito la moltiplicazione di questa pianta viene applicata durante le stagioni intermedie, l’autunno e la primavera. Meno usato il metodo della semina, anche perché quello per talea assicura più vantaggi, come l’ottenimento di una pianta identica per caratteristiche alla pianta madre. Con la riproduzione per talea si devono asportare dalla pianta madre alcuni rami, che vanno divisi in parti lunghe circa 10 centimetri, che devono mettersi a radicare nel terriccio.
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La messa a dimora
Per la messa a dimora della pianta, è necessario praticare nel vaso un buco che possa ospitare sia le radici che un’eventuale zolla di terra. E’ sempre opportuno avere cura di mettere sul fondo del vaso uno strato di ghiaia, che possa assicurare un miglior drenaggio dell’acqua. Teniamo presente che il gelsomino, essendo una pianta rampicante, ha anche bisogno di alcuni sostegni. Per cui provvediamo ad essi, sia con alcuni di carattere naturale, come, ad esempio, gli alberi, o predisponendone alcuni artificiali, come fili di ferro o graticci.
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L’innaffiatura
Per innaffiare il gelsomino, bisogna intervenire soltanto quando il terreno è completamente asciutto. Occorrerebbe assicurarsi che il terreno sia asciutto da qualche giorno e che la condizione non sia visibile soltanto in superficie. Basta immettere un dito nel terriccio, per verificarne l’umidità. L’innaffiatura della pianta va praticata soprattutto di mattina o la sera e non assolutamente nelle ore più calde della giornata. Durante la primavera e l’autunno può essere utile innaffiare 2 o 3 volte la settimana. Durante le giornate estive, meglio innaffiare regolarmente ogni giorno e, nel corso dell’inverno, è meglio sospendere l’innaffiatura e provvedere soltanto quando il terreno sia completamente asciutto.
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