Come coltivare il melograno? Questo frutto è davvero squisito e può essere utilizzato in cucina per comporre insalate o per ottenere dei succhi di frutta davvero energizzanti. Inoltre con il melograno possiamo impreziosire le nostre macedonie di frutta. Possiamo avere a disposizione questi frutti nel nostro orto fai da te, anche perché le piante non sono difficili da coltivare. In genere bisogna privilegiare i posti soleggiati e caldi ed è bene che, per piantare il melograno, si scelga un luogo piuttosto ampio, visto che le piante possono crescere fino ad arrivare a più di 3 metri di altezza. Vediamo una piccola guida green che ci può aiutare nella coltivazione di questa pianta.
Il clima e il terreno
Il melograno è una pianta tipica degli ambienti temperati. E’ questo, infatti, il clima prediletto da questa pianta, che si adatta a diversi tipi di suolo, ma preferisce in maniera particolare quelli sciolti e profondi. Al melograno fanno male i ristagni idrici e la pianta riesce a sopportare la siccità soltanto per brevi periodi. Proprio per questo è importante che, durante l’estate, l’albero venga irrigato ogni 10 giorni circa. L’acqua si rivela importante durante la stagione estiva, anche perché è in grado di condizionare la quantità e la qualità dei frutti che se ne possono ricavare.
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La semina
Il melograno si può piantare anche a partire dai semi, che vanno inseriti inizialmente in dei vasetti, per poi essere trapiantati nel terreno, quando le pianticelle si cominceranno a sviluppare. Il consiglio fondamentale è quello di piantare 3 semi di melograno per ogni vasetto. Quando le piante sono abbastanza cresciute, possono essere trasferite, oltre che nel terreno, anche in un vaso più grande, in attesa di mettere tutto nel nostro giardino. Potrebbe essere necessario aspettare anche alcuni anni, prima che avvenga la maturazione dei frutti.
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La messa a dimora
Il periodo migliore per la messa a dimora del melograno varia a seconda della zona in cui ci troviamo. Al centro e al sud si può piantare dall’autunno a fine inverno, mentre al nord è meglio scegliere il periodo primaverile. Le talee si possono acquistare direttamente nei vivai specializzati, per poi essere immesse nel terreno. Si deve scavare una buca che sia un po’ più grande della zolla di terra che presenta la talea. Si deve osservare che il punto di inserzione tra il fusto e le radici possa mantenere la stessa altezza che aveva nel vaso, quando abbiamo comprato la pianticella ancora giovane.
La potatura
La potatura va praticata soprattutto nel corso dei primi 3 anni di vita della pianta. Durante l’inverno vanno eliminati i rami che crescono ai piedi della pianta e quelli che crescono troppo al di sotto dell’impalcatura generale dei rami. Si tratta, quindi, di un’operazione di sfoltimento. Una certa attenzione bisogna prestare alla zona terminale dei rami. E’ proprio qui che avviene lo sviluppo dei fiori e dei frutti, quindi questi non devono essere accorciati in maniera eccessiva. Il periodo ideale per la potatura è quello che va dal mese di gennaio a marzo.
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