Coltivare la lavanda in vaso è semplice, basta seguire alcuni consigli che permettono di ottenere piante rigogliose e belle anche in terrazzo. Coltivare la pianta di lavanda può essere infatti un’ottima idea perché oltre a essere apprezzata per il profumo dei suoi fiori, che possono essere utilizzati anche in fitoterapia, è molto bella da vedere e può fare, specialmente in estate, da repellente naturale nei confronti delle zanzare. La prima cosa da sapere per coltivare la lavanda è che ama gli ambienti soleggiati, soprattutto i luoghi dove il clima riesce a essere abbastanza secco; tuttavia si adatta a condizioni climatiche differenti, anche se come pianta preferisce soprattutto la stagione calda raggiungendo il massimo rigoglio tra la primavera e l’estate. Per quanto riguarda le coltivazioni, si possono usare i semi della tipologia preferita, che vanno interrati e posizionati in un luogo luminoso. Il rinvaso va fatto preferibilmente in primavera quando le piantine sono un po’ cresciute. Dopodiché bisogna prendersene cura annaffiandole, ma non troppo per evitare ristagni, e concimando con prodotti biologici. Ecco di seguito, spiegati passo passo, tutti i segreti della coltivazione della lavanda in vaso:
I benefici e le proprietà dei fiori lavanda sono innumerevoli tant’è che essi vengono utilizzati anche in fitoterapia. L’olio essenziale da essi ricavato ha infatti azione sedativa e calmante, e viene consigliato se si soffre di ansia, nervosismo, stress, insonnia, mal di testa.
Un’altra proprietà ha a che vedere con le vie respiratorie perché la lavanda svolge efficace azione balsamica e viene impiegata nel trattamento di malattie come tosse, raffreddore, influenza.
E non è finita qui, è nota anche per le proprietà antispasmodiche e le proprietà carminative, in grado com’è di calmare eventuali dolori e spasmi addominali.
Ulteriori proprietà, per uso esterno però, sono quelle antinfiammatorie, analgesiche, cicatrizzanti, detergenti nel caso di ferite e piaghe, ma anche prurito e irritazioni varie.
Dicevamo che coltivare la pianta lavanda in vaso non è particolarmente difficile, purché venga posizionata nel luogo adatto, trapiantata nel momento giusto, seguendo passo passo i vari suggerimenti che vi forniamo di seguito.
Per coltivare lavanda in vaso si possono acquistare i semi di lavanda scegliendo prima di tutto la tipologia preferita. Esistono infatti diversi tipi di lavanda ed è importante prediligere non solo la preferita dal punto di vista estetico ma anche quella che più sembra adatta alle nostre condizioni climatiche. Per la coltivazione in vaso una delle più utilizzate è la lavanda nana Alba. I semini vanno interrati in un vasetto con il terriccio senza coprirli eccessivamente. Generalmente basta qualche settimana per veder spuntare i germogli.
Ma quando piantare la lavanda? Il periodo giusto per la semina è quello compreso tra i mesi di aprile e di giugno.
Ricordate che questa pianta necessita di spazi non ristretti. Ecco perché dobbiamo fare in modo che ci sia un bel po’ di distanza tra una piantina e l’altra, già al momento della semina. Inoltre, quando viene coltivata in vaso, una volta cresciuta un po’ dev’essere rinvasata, utilizzando un recipiente più capiente.
L’operazione può essere compiuta anche a partire da una piantina che abbiamo acquistato già in fase di crescita. Per non sbagliare, è meglio disporre uno strato di palline di argilla espansa in fondo al vaso, prima che questo venga colmato con il terriccio.
A fine estate è possibile ottenere delle talee per moltiplicare la lavanda, ma come si fa? Bisogna tagliare con le forbici dei rametti dalle piante, di circa 10 cm, provvisti di 3-4 foglie. Immergete quindi la parte della talea della lavanda tagliata nell’acqua, e nella polvere radicante, quindi interratela nei vasi mettendo un substrato di torba e sabbia grossolana.
Il vaso dev’essere posizionato in un luogo luminoso, ventilato, non umido e possibilmente non troppo vicino ad altre piante. Per esempio, in casa, si può mettere vicino ad una finestra. Altrimenti potete sistemarlo sul balcone o anche in giardino se è primavera o estate, sempre in posizione soleggiata.
Dicevamo che la lavanda ama il sole e quindi il clima migliore è proprio quello primaverile-estivo. Per quanto riguarda il terreno, l’ideale è un misto di torba e sabbia o anche un terriccio asciutto con dell’argilla espansa sul fondo, che aiuta il drenaggio.
La concimazione va somministrata in primavera quando la pianta comincia a crescere, utilizzando preferibilmente concimi liquidi biologici diluiti nell’acqua delle annaffiature. Poi si può procedere con un’altra ripassata a fine estate, dopo che si sono raccolti i fiori.
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Lavanda, come curarla? Innaffiatura, potatura, protezione da malattie e parassiti sono tutte cose fondamentali per farla crescere rigogliosa e in salute. Ecco come procedere nel modo corretto.
La lavanda va bagnata… ma non troppo. Se infatti riceve eccessive innaffiature, possono formarsi marciumi dovuti ai ristagni, e in questo caso è facile che deperisca. Quindi prima di innaffiarla, è meglio aspettare che il terreno risulti leggermente asciutto.
La potatura è una fase delicata e va effettuata solo dopo la fine della fioritura della lavanda. Innanzitutto bisogna rimuovere le spighe secche e almeno 2/3 della chioma, che può sembrare tanto ma che in realtà è vitale per la pianta. Meglio potarla in mezzo alle foglie mantenendo minimo 4 gemme per ogni stelo.
Da ricordare che le potature vanno eseguite ogni anno, subito dopo la fioritura. Ma se durante l’inverno, a causa del freddo, la pianta attraversa uno stato di quiescenza, è meglio non potarla, fino a quando non crescono i nuovi germogli, perché in questo modo la pianta ha tutto il tempo necessario per rigenerarsi.
La raccolta dei fiori maturi va eseguita tagliandoli appena sopra alle foglie. Se volete essiccarli: gli steli vanno legati con un elastico e il mazzetto così ottenuto va posizionato capovolto in un luogo asciutto e buio per almeno 4 settimane.
In alternativa, la lavanda può essere essiccata al sole, in questo caso dopo la raccolta il mazzetto va posizionato su un ripiano di legno al sole. In una settimana la lavanda sarà pronta ma rispetto all’altro metodo, perderà di più il suo bel colore viola acceso.
La lavanda può essere colpita da marciumi di colletto e radici causati di solito da funghi Pythium e Phytophtora, che attaccano le parti sotterranee. In questo caso la pianta diventa gialla e muore. Può essere colpita anche da sclerotinia e muffa grigia, quest’ultima più frequente se il tempo è umido.
Per proteggere la pianta è necessario innanzitutto evitare zone umide e utilizzare appositi funghicidi o prevenire la comparsa dei funghi eseguendo zappature sulla superficie del terreno in modo da ossigenare meglio anche le radici.
La lavanda secca può essere utilizzata per preparare numerosi prodotti naturali fai da te, dagli scrub ai deodoranti, dai saponi agli oli essenziali fino ai sacchettini profumati per la casa.
Partiamo dagli scrub che possono essere preparati utilizzando fiori essiccati di lavanda, olio di mandorle dolci e sale fino. Basta mescolare i 3 ingredienti in un recipiente, variando le dosi a seconda delle preferenze. Lo scrub va poi versato in un barattolo chiuso, in modo da poterlo conservare per un po’ e utilizzare al momento del bisogno.
Facilissima anche la preparazione dei sacchettini di lavanda profumati da inserire negli armadi, nei cassetti o da riporre sulle mensole in bellavista. Basta procurarsi un sacchettino di cotone, lino o canapa, inserirci i fiori essiccati, chiudere il sacchetto con un cordino. Per renderlo carino potete aggiungere un rametto di lavanda essiccata.
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