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Alimentazione

Come conservare i legumi: gli errori da evitare

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In troppi commettono degli errori nel conservare i legumi: ecco qual è il modo giusto per far sì che si mantengano più a lungo senza perdere la qualità 

conservare legumi
Piselli essiccati (Foto da Pixabay)

La maggior parte delle persone acquista i legumi in scatola, per praticità e velocità di preparazione. La vita frenetica che ognuno conduce oggi non porta certo al risparmio economico: le scatole costano di più rispetto alle versioni essiccate e non garantiscono nemmeno un minor impatto ambientale. Cucinare i legumi direttamente in casa, invece, avrebbe numerosi vantaggi: dalla riduzione del packaging alla possibilità di conoscerne la provenienza e non utilizzare alcun tip di prodotto chimico per il loro mantenimento. Ma dal punto di vista della conservazione dei legumi, che siano secchi o già cotti, in molti compiono degli errori che andrebbero assolutamente evitati.

Per legumi si intendono fagioli di ogni genere, piselli, ceci, lenticchie, fave, cicerchie, fagiolini, taccole e altro ancora. Si possono acquistare freschi al mercato o al supermercato o coltivarli in casa se si ha la possibilità di organizzare un piccolo orto in giardino o addirittura sul balcone. Il loro metodo di conservazione cambia se i legumi sono secchi o già cotti.

Conservare i legumi secchi o cotti: tutti fanno questi errori

Legumi (Foto da Pixabay)

Nel caso dei legumi secchi, una volta puliti ed eliminato il baccello, è necessario farli asciugare al sole e avvolgerli in un panno pulito. Questa fase potrebbe arrivare a durare anche tre giorni. Durante la notte, vanno comunque rimessi all’interno e rimescolati prima di riesporli al sole la mattina seguente. Terminata la fase di asciugatura e la loro essiccazione, si può pensare alla conservazione: riporli in barattoli ermetici sarà sufficiente e non è necessario ricorrere al sottovuoto.

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In quanto ai legumi cotti, invece, bisogna farli bollire in acqua salata e riporli nei vasetti, ricorrendo al metodo del sottovuoto (serve una macchina apposita, in vendita a meno di 100 euro). Togliendo l’ossigeno, non serve preoccuparsi dell’ossidazione dei cibi. Non si sviluppano microbi aerobici, non avvengono alterazioni chimiche, la loro freschezza resta invariata e i legumi non si impregnano di odori esterni.

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Lo svantaggio della conservazione sottovuoto è il rischio di sviluppo di batteri anaerobici. Questi ultimi, per l’appunto, proliferano in ambienti senz’aria. Industrialmente, si aggiunge del gas perseverante che impedisce la loro nascita. Cuocendo in casa i legumi, si ha il vantaggio di conoscere la loro composizione ed evitare l’aggiunta di questi componenti chimici, tuttavia i tempi di conservazione sono ridotti.

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