Se non sai come curare le rose, ecco alcuni consigli utili per la loro coltivazione e la loro cura. Sono sicuramente le piante più coltivate, per via della bellezza e della fragranza dei loro fiori: rosse, gialle, bianche o rosa dalla primavera in poi ci regalano splendide fioriture. Esistono circa duemila specie di rose e come primo consiglio utile, al momento dell’acquisto, sarebbe opportuno rivolgersi al personale esperto del vivaio, per conoscere le specifiche esigenze di quella specie, per esempio il clima o il tipo di terreno che richiedono, e confrontarle con le nostre possibilità e disponibilità.
Che si tratti di rose in piena terra o in vaso, coltivarle è molto semplice: nel caso di piante in vaso, preferite la specie nana e scegliete il vaso a seconda dell’altezza futura della pianta e del tipo di rosa, se è rampicante o meno.
Una volta acquistata la rosa va travasata e poi concimata: nei vasi, oltre al foro drenante, va posta l’argilla espansa e poi il terriccio: si pratica un foro al centro del terriccio dove piantare la nostra rosa, e poi si ricompatta la terra. Per le rose rampicanti, i tutori non vanno mai tolti perché hanno la funzione di sostegno. Il concime, preferibilmente solido perché a rilascio lento, dovrà essere ricco di potassio e fosforo in dosi di due- tre grammi ogni litro di terriccio per due – tre volte a fioritura. Si consiglia di concimare ad inizio primavera, prima della ripresa vegetativa e a fine di ogni ciclo di ogni fioritura per favorire lo sviluppo di nuovi boccioli. L’innaffiatura va fatta alla base della pianta evitando di bagnare il fogliame e per uno o due volte a settimana, senza esagerare per non creare stress alla rosa.
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La rosa è molto soggetta ad attacchi di parassiti e malattie: per combatterli ed eliminarli occorre effettuare sulla pianta dei specifici trattamenti curativi ma soprattutto preventivi. Gli afidi, verdi o neri, sono i parassiti più temuti dalle rose, compaiono da un giorno all’ altro sugli apici vegetativi, nei germogli più teneri, dove è più facile attaccare e nutrirsi della linfa della rosa. Per gli afidi sarebbe opportuno usare dei prodotti sistemici che entrano in circolo nella pianta.
Il prodotto va spruzzato dal basso verso l’alto, controllando che ogni foglia sia ben bagnata, e preferibilmente nelle ore serali, perché la pianta lo assimila lentamente durante la notte arrivando al mattino con la foglia perfettamente asciutta. Se scegliete un rimedio naturale potete ricorrere al decotto di aglio, preparato con due teste di aglio messe a bollire in un litro d’acqua fino a che non si sfaldano, lasciate raffreddare e filtrate il preparato con un colino. Questo metodo previene l’invasione della maggior parte di parassiti e pidocchi delle piante.
Appare sotto forma di funghi bianchi, le foglie sono ricoperte di un feltro bianco-grigio e attacca principalmente i giovani germogli. Il trattamento consigliato è quello con fungicida polivalente, applicato in modo molto omogeneo, dal basso verso l’alto, evitando gli eccessi. Il trattamento si ripete ogni 8-10 giorni.
Le foglie presentano macchie nere e compaiono delle venature rosse sul legno. Va combattuto tempestivamente altrimenti le macchie nere si moltiplicano e le foglie cadono. Viene trattata con un fungicida polivalente spruzzato sulle foglie come visto per il mal bianco. Ripetere il trattamento ogni 8-10 giorni.
La parte inferiore delle foglie si presenta con delle pustole color ruggine. Anche in questo caso bisogna usare un fungicida, spruzzato ogni 8-10 giorni, come visto per le malattie precedenti. Un rimedio fai da te per prevenire e curare le malattie della rosa può essere il seguente: in una bacinella mettete tre litri e mezzo di acqua, 1 cucchiaio di bicarbonato e 3 gocce di detersivo per piatti. Mescolate il tutto e spruzzate il prodotto sulla pianta ogni due o tre settimane.
La potatura è necessaria sia per tagliare i rami secchi o danneggiati sia per contenere lo sviluppo della pianta e va eseguita quando la pianta non è in sviluppo vegetativo, con un taglio longitudinale nella zona vicino alla gemma ad una distanza di circa sei cm, quindi non troppo in alto né troppo in basso per non creare danni alla pianta. A seconda della rosa, il taglio sarà massiccio se la pianta è debole per incentivare la crescita di arbusti robusti, più leggero se invece abbiamo una rosa forte e vigorosa.
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La cimatura, invece, va fatta per donare armonia alla pianta, ma anche per incentivare lo sviluppo di nuove gemme. Se il ramo è già diventato legnoso, un taglio di circa 25 cm produrrà molti steli, se invece eseguite questa operazione quando la pianta emette boccioli, avrete pochi steli.
Una volta raccolte, le rose vanno messe subito in acqua, possibilmente non di rubinetto perché è ricca di calcare.
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