Diventare veterinario è il sogno di tanti ragazzi che amano gli animali. Quanti anni dura e in cosa consiste la formazione di un veterinario?
Per chi ama gli animali e la scienza la carriera da veterinario è spesso una delle opzioni sul piatto. Per i giovani ragazzi che si affacciano alla scelta di un’università e stanno valutando di intraprendere questa carriera, potrebbe essere utile capire come si articola il corso di studi, quanto dura e in che cosa consista.
Innanzitutto facciamo chiarezza: il veterinario si occupa della salute di tutti gli animali, da quelli domestici a quelli selvatici. È importante tenere a mente, quando si decide di intraprendere questa carriera, che diventare veterinario significa anche occuparsi della cura e della conservazione del patrimonio faunistico e zootecnico e impegnarsi per educare le persone a un corretto rapporto con gli animali.
Come si fa a diventare veterinari? Questa la domanda che i ragazzi più o meno giovani con l’amore per gli animali si saranno chiesti almeno una volta nella vita. La risposta per fortuna è semplice. Occorre iscriversi al corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria. Il corso ha una durata di 5 anni, al termine dei quali è necessario sostenere l’esame di stato per poter esercitare la libera professione.
Praticare come veterinario, infatti, richiede l’iscrizione all’Ordine dei veterinari della Fnovi (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) iscrizione che è possibile effettuare solo dopo aver superato l’esame di stato. Dopo aver ottenuto questa abilitazione, è possibile esercitare la professione all’interno di strutture pubbliche o private e come libero professionista. Una bella mole di studio dunque, che mira ad accertare le conoscenze di base, sia teoriche che pratiche, dei futuri veterinari.
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Alla base, infatti, della formazione di un veterinario c’è la conoscenza approfondita dell’anatomia di diversi tipi di animali e delle malattie che li colpiscono per poterli curare al meglio. Ci si aspetta che un veterinario sappia curare e prevenire malattie degli animali a stretto rapporto con l’uomo, in modo da tutelare la salute di entrambi. Bisogna inoltre essere in grado di seguire le fasi del macello e certificare gli alimenti da lì prodotti.
Prerogativa del veterinario è anche quella di monitorare e ispezionare gli stabilimenti e le attività in cui si lavorano alimenti di origine animale e saper utilizzare e consigliare i farmaci veterinari. Una formazione completa dunque che non si ferma solamente alla cura dell’animale ma tutela il suo rapporto con la società a 360°.
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Purtroppo ad oggi per accedere alla facoltà di veterinaria bisogna superare un test d’ammissione a livello nazionale e la selezione abbastanza ardua. In media c’è un posto ogni 12 candidati. Per chi vuole approcciarsi a questa carriera dunque non deve mancare la passione per lo studio e una forte vocazione alla tutela della salute degli animali.
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