Con la raccolta differenziata si riescono a riciclare i rifiuti che produciamo, andando a ridurre lo spreco di nuove risorse: come farla?
Cosa si intende per raccolta differenziata? Con questa pratica si fa riferimento alla suddivisione dei rifiuti in base alla loro tipologia, al fine di poter riciclare i materiali riciclabili quali plastica, carta o vetro e smaltire nel modo corretto quelli non riciclabili. In un’ottica di sostenibilità, la pratica della raccolta differenziata è di fondamentale importanza, poiché non solo ci insegna a ridurre l’impatto ambientale dello smaltimento dei rifiuti prodotti dall’uomo, ma ci permette anche di ridurre l’uso di nuove risorse ambientali.
La crisi climatica, in effetti, è causata principalmente dall’inquinamento da gas serra e dalla produzione di rifiuti, tanto che alcune persone hanno deciso di abbracciare una filosofia di vita zero waste, che punta a ridurre all’osso la quantità di rifiuti prodotti. In quest’ottica, dunque, fare la raccolta differenziata nel modo giusto è di primaria importanza: ecco alcuni suggerimenti per non avere più dubbi.
Partiamo dal presupposto che spesso le autorità comunali e regionali forniscono ai propri cittadini le linee guida su come differenziare i rifiuti: in alcuni casi, ad esempio, plastica e metalli potranno essere gettati in uno stesso bidone, mentre in altri bisognerà suddividere questi materiali per tipologia. Quando si riciclano questi materiali, ad ogni modo, sarà bene pulirli e schiacciarli, in modo che occupino meno spazio.
Il vetro va invece gettato in un contenitore a parte, prestando attenzione a non gettarvi anche bicchieri di cristallo, lampadine o altri oggetti in vetro che però presentino anche parti in altri materiali. La carta è uno dei materiali meglio riciclabili, di cui si fa ampio uso per confezioni, scatole e contenitori. Secondo quanto suggerito dalle autorità di zona, la carta unta si potrà gettare o meno all’interno del secchio di carta e cartone.
Attenzione poi alla raccolta dell’organico e dell’indifferenziato: nel primo caso si parla di rifiuti derivanti da alimenti o di materiali biodegradabili, ad esempio gli oggetti compostabili oppure i capelli! Nel secondo, invece, di tutti quei rifiuti che per caratteristiche non appartengono a nessuna categoria riciclabile. L’ideale sarebbe riuscire a ridurre al minimo la raccolta dell’indifferenziata.
Infine attenzione ai rifiuti speciali o ingombranti: in questi casi parla ad esempio di oli esausti, pile o batterie scariche, farmaci scaduti, oggetti di elettronica o computer che andranno smaltiti secondo regole ben precise. Spesso si potranno portare nelle aree ecologiche della città, dove alcuni addetti potranno riconoscere le parti riciclabili da quelle da smaltire definitivamente.
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