Il bonus materassi viene chiamato così perché consente una detrazione ma non è esattamente un tipo di agevolazione autonoma
Riposare bene si sa, è una delle priorità dell’essere umano. Nonostante la società occidentale, tra stress e ciclo giorno notte alterato, abbia dei tassi sempre in aumento di problemi legati a disturbi del sonno. Essi sono associati senza dubbio a problematiche psicologiche di ansia e depressione. Nonostante ciò, la cattiva igiene del sonno può essere una causa o una conseguenza dell’ansia. In ogni caso è incontestabile che il materasso su cui si dorme è fondamentale per dormire bene.
Ci sono delle persone che preferiscono i materassi più morbidi ed altri più duri. Negli ultimi anni è stato messo a punto un modello in lattice “memory” che memorizza la posizione del corpo e si modella su di esso. Altre volte i materassi devono essere ortopedici per migliorare la postura e non avere mal di schiena al mattino.
La spesa per i materassi non è da poco. Per questo motivo lo Stato può venire in aiuto grazie a una detrazione fiscale sull’acquisto dei materassi. Si deve specificare che un vero e proprio bonus materassi non esiste. Ovvero non si può richiedere la detrazione fiscale sulle spese sostenute per l’acquisto dei materassi se essa non è collegata al bonus mobili, a sua volta collegato ai lavori di ristrutturazione della casa. Tanto per cominciare, il bonus mobili viene attivato dopo che i lavori di ristrutturazione sono iniziati. Tutti gli acquisti dei mobili ancora prima della dichiarazione di avvio dei lavori non verranno tenuti presente ai fini della detrazione fiscale.
Come anche gli elettrodomestici ed altre componenti d’arredo, i materassi rientrano nel bonus mobili. L’aliquota che può essere scontata è del 50% sulla spesa totale, per un tetto massimo di 10mila. Da quest’anno. Fino al 31 dicembre, il tetto è stato abbassato da 8mila euro. Mentre nell’anno successivo, quindi dal 2024 probabilmente, questa soglia a scenderá ulteriormente a 5mila euro.
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