Si parla del cambiamento climatico come un problema che riguarda tutti. E tutti possono contribuire ad arginarlo. Partendo dalla vita quotidiana
Esistono molte filastrocche per bambini che raccontano con parole semplici l’interdipendenza continua tra uoo e natura, ed il modo in cui si possono influenzare reciprocamente. Evidentemente, nonostante l’imprinting, quando si diventa grandi si dimenticano molte cose, tra cui le filastrocche ed il significato che hanno. Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti, ed i negazionisti devono fare davvero dei grandi sforzi per far finta che non esista. Il rialzo delle temperature, la siccità, gli eventi climatici estremi, sono tutte conseguenze dell’inquinamento atmosferico, di cui le azioni degli esseri umani sono le principali responsabili.
Ed è da lì che si può partire per invertire la rotta. Certo, sarebbe molto più confortante che esistessero delle politiche reali di transizione. Tuttavia il singolo, in assenza di governi coraggiosi, può fare molto, specialmente se questo singono sono ‘tanti singoli’.
Esistono numerose azioni che si possono intraprendere nella vita di tutti i giorni per contribuire ad arrestare il cambiamento climatico. O almeno per non contribuire ad inasprirlo. Si parte dal trasporto, uno dei punti più ostici, almeno in Italia. Le vetture devono essere di meno. Elettriche o non elettriche. Meglio a basse o senza emissioni, sena dubbio, ma comunque la circolazione di auto è eccessiva. Si può rinunciare per un trasporto pubblico, o optare per lo sharing, che è conveniente sotto vari punti di vista. Altro suggerimento riguarda l’acqua ed i suoi sprechi. Se si lavano i piatti a mano si può usare una bacinella per raccogliere l’acqua della pasta. Mentre con lavastoviglie è consigliabile utilizzarla solo a pieno carico. Stesso discorso per la lavatrice.
Anche lo spreco del cibo incide in maniera incredibile sull’ambiente e sul cambiamento climatico. Si deve comprare lo stretto necessario per non farlo degradare in frigorifero. E scegliere i prodotti a Km zero, di modo da riuscire a ridurre il trasporto degli alimenti che contribuisce all’inquinamento ed alla quantità di anidride carbonica nell’atmosfera.
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