Gli amanti del giardinaggio sono sempre in cerca di soluzioni innovative per dedicarsi alle piante, soprattutto se adatte anche a spazi ridotti come nel caso del giardino acquatico.
Avete mai sentito parlare di giardino acquatico? Si tratta di una modalità di coltivazione delle piante di origine giapponese, in cui tre elementi convivono creando ecosistemi di dimensioni variabili: piante, acqua e pietre. Il giardino acquatico, nella tradizione nipponica, simboleggia l’armonia tra uomo e natura, nonché l’interdipendenza dei due elementi: se ne trovano infatti in spazi pubblici, privati e nelle case.
Gli amanti del giardinaggio saranno sicuramente contenti di sapere che chiunque può realizzare questo piccolo ecosistema in autonomia, per posizionarlo anche in spazi ridotti come ad esempio un balcone. Come nell’orto idroponico, anche nel giardino acquatico è fondamentale la presenza di acqua, ma la scelta delle piante, in questo caso, deve avere caratteristiche ben precise.
Dopo aver scelto un contenitore in cui realizzare il proprio giardino acquatico (che può essere di qualsiasi dimensione), infatti, è bene conoscere le caratteristiche delle piante che andremo a inserire nel giardino. In particolare, queste potranno essere galleggianti o sommerse. Nel primo caso filtreranno e schermeranno l’acqua, nel secondo aiuteranno ad ossigenarla, con radici, fiori o foglie non ancorate al fondo che potranno anche salire in superficie (come ad esempio nel caso delle ninfee).
Inoltre avremo bisogno di ghiaia e ciottoli per creare il fondo del nostro giardino acquatico. A questo punto le piante avranno bisogno di cestelli forati e di una miscela di 2/3 di argilla e 1/3 tra sabbia non calcarea e terriccio organico, che fungeranno da supporto per le radici e nutrimento per le piante. Adesso non manca che versare l’acqua nel nostro contenitore, facendo attenzione a non spostare gli altri elementi che abbiamo inserito all’interno.
In generale bisogna considerare che un giardino acquatico ama il sole, ma senza esagerare. Il suggerimento è dunque quello di esporlo alla luce diretta nelle prime ore della giornata, per poi spostarlo in penombra in quelle successive. La manutenzione di questa piccola opera botanica domestica non è complicata: in inverno bisogna prestare attenzione che non si formi ghiaccio, mentre d’estate l’acqua dovrà essere cambiata più spesso per evitare il ristagno e la formazione di detriti.
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