Come scegliere il pellet per la stufa

Le stufe a pellet sono sempre più utilizzate da chi cerca valide alternative al riscaldamento tradizionale. Le motivazioni alla base di questa scelta sono numerose e vanno dal costo, decisamente contenuto, di questo combustibile alle sue caratteristiche eco-friendly, le quali lo rendono ideale per chi desidera ridurre l’impatto del proprio stile di vita sull’ambiente.

Pellet, quelli che puoi acquistare

Naturalmente, il pellet disponibile in commercio non è tutto uguale. A fianco a prodotti di alta qualità, ecologici ed efficienti, si trovano quelli più scadenti, inquinanti e poco efficaci che, a lungo andare, oltre a impattare negativamente sull’aria che respiriamo, possono rovinare stufe e caloriferi.

In questo articolo vi spiegheremo come individuare il prodotto migliore tra tutti quelli disponibili sul mercato.

Che cos’è il pellet

Quando si parla di pellet si fa riferimento a dei piccoli cilindretti di legno pressato che possono essere utilizzati per riscaldare gli ambienti o per cucinare. Realizzati con scarti di lavorazione, vengono sottoposti a un processo di pressatura che, sfruttando il potere collante della lignina, consente ai cilindri di mantenere la loro forma e compattezza.

Facente parte delle biomasse, questo materiale si contraddistingue per il costo decisamente contenuto, il quale lo rende molto conveniente.

L’acquisto può essere effettuato presso negozi specializzati, ma anche online, tramite e-commerce come Leroy Merlin, il quale mette a disposizione un ampio catalogo di pellet di abete e faggio di alta qualità, venduto in sacchi e bancali. Per quanto riguarda la conservazione, è importante mantenere i sacchi in un luogo asciutto, così da evitare che i cilindretti, inumidendosi, si rovinino e perdano la loro efficacia.

Come scegliere il prodotto migliore

Per individuare il pellet migliore è necessario leggere le etichette presenti sui sacchi oppure, se si effettua l’acquisto online, le schede tecniche dei prodotti a cui si è interessati per controllare:

  • le certificazioni di qualità: la più diffusa è la EnPlus, la quale suddivide i pellet in tre categorie in base, per l’appunto, alla qualità. A quelli migliori viene assegnata la classe A1, a quelli medi la A2 e a quelli di qualità meno pregiata la A3. Tra le altre certificazioni di qualità che è possibile trovare vi sono l’ÖNORM M7135 e il Din Plus;
  • il residuo di cenere: questo valore, indicato in percentuale, permette di conoscere la quantità di scarti che, al termine della combustione, rimarranno all’interno della stufa. Minore è la percentuale – e, di conseguenza, il quantitativo di scarti – più alta è la qualità del pellet. Non per nulla, la certificazione EnPlus permette anche di conoscere i valori massimi di residuo di cenere del combustibile in base alla categoria di appartenenza. In particolare, la A1 identifica i prodotti con residuo non superiore allo 0,7%, la A2 quelli con residuo fino all’1,2% e la B quelli con residuo fisso non superiore al 2%;
  • l’umidità: altro valore indicato in percentuale, consente di valutare l’efficienza e il potere calorifico del prodotto. Maggiore è il livello di umidità dei cilindri di legno, minore è il potere calorifico.

Oltre a queste caratteristiche, nel caso in cui si desiderasse scegliere un prodotto ancora più eco-sostenibile, sarebbe opportuno puntare sui prodotti che hanno conseguito certificazioni dei prodotti con cellulosa. Tra queste rientrano la FSC (Forest Stewardship Council) e la PECF (Programme for Endorsement of Forest Certification Schemes).

Per finire, è importante accertarsi che il prodotto scelto sia puro e non sia stato realizzato con l’utilizzo di composti chimici, legno verniciato o altro. In questo caso infatti, durante la combustione, potrebbe riversare nell’atmosfera sostanze nocive.

Riscaldamento a pellet ecosostenibile: l’importanza della stufa

Individuare il pellet migliore è importante per utilizzare al meglio le stufe alimentate tramite questo combustibile, riducendo sprechi, emissioni dannose e inquinanti, e via dicendo. Ciononostante, se utilizzato per alimentare dispositivi di bassa qualità e antiquati, potrebbe non fare una grande differenza.

Tra le caratteristiche più importanti da prendere in considerazione quando si sceglie la nuova stufa a pellet amica dell’ambiente rientrano:

  • la possibilità di programmare l’accensione e lo spegnimento in base all’orario o alla temperatura: queste funzioni ottimizzano l’uso del dispositivo, riducendo i consumi di carburante e limitando l’accensione ai soli momenti in cui risulta davvero utile;
  • le funzioni smart: alcuni tra i modelli più recenti offrono interessanti funzioni smart che consentono di tenere sotto controllo la stufa anche quando non si è a casa, accendendola e spegnendola, controllando la temperatura e via dicendo;
  • la facilità di manutenzione: per garantire un corretto funzionamento del dispositivo e assicurarne una lunga durata, è molto importante sottoporlo a una corretta manutenzione, così da mantenerlo pulito ed efficiente.

Oltre a questo, è importante valutare con attenzione i modelli disponibili, individuando quello che meglio si adatta alla propria abitazione e alle specifiche esigenze d’uso, e verificare la presenza di ulteriori funzioni aggiuntive che potrebbero rendere il dispositivo ancora più performante e meno dannoso per l’ambiente.