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Alimenti: come si conservava il cibo nel passato

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Sono molti metodi di conservazione del cibo alternativi alla tecnologia del freddo. Vediamo quali sono quelli più utilizzati nel passato

conservazione cibo essiccazione
Conservazione metodi (Foto da Canva) – Ecoo.it

L’introduzione della tecnologia del freddo, ovvero il freezer, frigo e similari, ha completamente cambiato le abitudini alimentari delle popolazioni. In questo modo i cibi potevano essere mantenuti e conservati più a lungo e le pietanze anche preparate in precedenza e tenuta in fresco. Prima di questa innovativa tecnologia, si usavano metodi differenti per conservare le pietanze e mantenerli il più a lungo possibile al riparo da batteri nocivi e muffe che compromettono il cibo e lo rendono non commestibile per l’essere umano.

Il fatto che il freddo sia nemico dello sviluppo batterico era noto già in passato. Difatti la maggior parte dei microrganismi preferisce una temperatura media, senza rasentare le punte di quella troppo alta o troppo bassa. Dunque quando la temperatura tocca lo zero, è quasi impossibile che ci sia sviluppo di vita, compresi i microrganismi. Questo lo si può osservare tutti i giorni con il freezer. In ogni caso conservare i cibi sotto la neve era, per le popolazioni indigene delle zone artiche, un ottimo modo per evitare lo sviluppo batterico nocivo.

I principali metodi di conservazione del cibo

Conservazione metodi (Foto da Canva) – Ecoo.it

Per conservare il cibo a lungo sono tre gli elementi che devono essere allontanati: acqua, ossigeno, temperatura. Ciò significa che la presenza di umidità fa proliferare i batteri ed è nemica della conservazione del cibo. Dunque se si rimuove l’acqua, si rallenta la proliferazione dei microrganismi. Stesso discorso per l’ossigeno. Difatti ad esempio, la tecnica del sottovuoto che ad oggi viene utilizzata, è esattamente la sottrazione di ossigeno, che fa mantenere a lungo gli alimenti. Quando si parla di acqua, invece il metodo alternativo è la sottrazione della risorsa idrica dall’alimento, attraverso due tecniche in particolare. L’essiccazione e la salagione. Togliendo acqua, il sale consente la sottrazione delle possibilità di vita dei batteri.

L’affumicatura e la salamoia

Conservazione metodi (Foto da Canva) – Ecoo.it

Elencare tutti i metodi che venivano utilizzati per conservare il cibo prima della introduzione della tecnologia del freddo richiederebbe molto tempo e spazio. Per essere sintetici si può elencare, oltre all’essiccazione alla salagione, anche l’affumicatura. Difatti un prodotto affumicato dura più a lungo, oltre ad acquisire quel particolare sapore che lo rende più gustoso. Questo a causa del fumo che crea un guscio protettivo respingente per la maggior parte dei batteri nocivi. Anche la salamoia era un metodo utilizzato già dall’antichità punto la differenza con la salagione per qual è che il prodotto non veniva deprivato dell’acqua grazie al sale, ma il sale viene aggiunto all’acqua stessa, per respingere i batteri. Sessa tecnica si può mettere in atto con l’aceto.

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Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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