Come si fanno le pellicce: la verità su questa barbara pratica [FOTO & VIDEO]

[galleria id=”1535″]Come si fanno le pellicce? Forse non ce lo siamo mai chiesti, indossando un cappotto ricavato dalla pelle degli animali, ma è il caso di rifletterci, perché si tratta di una pratica davvero crudele, a cui le povere bestioline vengono sottoposte con indicibili sofferenze che portano alla morte. Un vero massacro, se pensiamo che nel mondo ogni anno vengono allevati 70 milioni di esemplari per questo specifico settore dell’industria e altri 10 milioni vengono catturati in natura. Non è affatto un dettaglio, perché quelle borse, quei cappelli, quegli indumenti mietono vittime a non finire.

La battaglia delle associazioni
Sono molte le campagne che vengono condotte contro questa moda barbara. Una è quella della Fur Free Alliance, un coordinamento che è presente in più di dieci Paesi al mondo, dall’Inghilterra agli Stati Uniti, dalla Spagna all’Ucraina.
Il movimento si occupa di informare e di denunciare una drammatica realtà. Vengono promosse iniziative legislative e sensibilizzata l’opinione pubblica, in modo da utilizzare fibre alternative rispettose della vita degli altri esseri viventi.
D’altronde esistono molti altri tessuti con i quali coprirci e in questo caso non si tratta nemmeno di proporre come giustificazione il fatto di mangiare la carne.
Anche la Lav porta avanti azioni di lotta contro l’allevamento, la cattura e l’uccisione, chiedendo, anche attraverso apposite petizioni, l’emanazione di una legge che vieti la produzione, l’esportazione, la detenzione e la commercializzazione di pelli.
I visoni: gli atroci tormenti
I visoni vengono allevati rinchiusi singolarmente in delle gabbie metalliche di dimensioni insufficienti a contenerli. Vengono esposti al gelo dell’inverno, in modo che il loro manto diventi più folto, e sono privati di un’alimentazione naturale.
Visto che non possono compiere attività motoria, i poverini si riducono a sviluppare comportamenti stereotipati, come il succhiare o il mordere la coda, fino a procurarsi auto-mutilazioni. Inoltre finiscono col manifestare fenomeni di aggressività verso i loro simili.
Invece di rimanere in vita per dieci anni, come avviene in condizioni normali, muoiono dopo sette mesi. Per non danneggiare il pelo, vengono uccisi in maniera assurda: rottura delle ossa cervicali, colpi alla nuca o al muso, asfissia, iniezioni letali o scariche di corrente elettrica.
A volte vengono soppressi attraverso il soffocamento, in delle particolari camere a gas, con il monossido o il biossido di carbonio. La fine avviene lentamente e provoca delle fitte dolorosissime alle vie respiratorie.
Per chi non è debole di cuore, c’è anche un video che spiega queste terribili pratiche.
pelliccia
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I numeri
I numeri sono sconvolgenti. Per ricavare un soprabito ci vogliono da 12 a 15 linci, da 10 a 15 lupi o coyote, da 15 a 20 volpi, da 27 a 30 procioni, da 60 a 100 scoiattoli, da 10 a 12 castori, da 60 a 80 visoni. Ma ci sono altri capri espiatori di una violenza infinita: lontre, conigli, ermellini, zibellini, tutti prigionieri senza scampo.
Noi però possiamo impegnarci per fermare queste stragi di innocenti, mostrando un senso di responsabilità, non comprando capi di abbigliamento frutto di simili carneficine.

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