Come si fanno le previsioni del terremoto? Una domanda alla quale è davvero molto difficile rispondere, se vogliamo adottare un punto di vista strettamente scientifico. Si tratta di un argomento complesso, ma sostanzialmente si potrebbe dire che è impossibile effettuare delle previsioni di questo genere. Il terremoto si caratterizza come un fenomeno improvviso, imprevedibile, nonostante le osservazioni e le analisi che vengono effettuate per tenere sotto controllo i movimenti della Terra. A volte l’uomo è inerme nei confronti della natura che manifesta tutta la propria irruenza.
Le previsioni del terremoto nel caso del sisma dell’Aquila
Hanno suscitato interesse le previsioni del terremoto nel caso del sisma dell’Aquila, che sono seguite al lavoro compiuto dal tecnico dell’Inaf Giampaolo Giuliani. Il tutto era basato sulle emissioni del radon, un gas che viene liberato dal sottosuolo nelle condizioni di instabilità e che si pensa sia legato in qualche modo proprio allo scatenarsi dei terremoti. La tecnica è basata sull’utilizzo di uno specifico algoritmo e di un rilevatore piuttosto innovativo dal punto di vista tecnologico, in grado di mettere in evidenza i picchi istantanei che rappresentano una peculiarità del radon. Questi picchi probabilmente raggiungono i loro livelli più elevati nella zona che di lì a poco potrebbe essere interessata da scosse sismiche. Nonostante anche altri studiosi si siano schierati a favore di questo metodo, auspicandone l’impiego su larga scala attraverso un raccordo interdisciplinare, da parte di molti permangono dei dubbi sulla sua validità. Di recente abbiamo assistito al terremoto in Giappone e ai conseguenti disastri dello tsunami. Se davvero ci fosse la possibilità di prevedere disastri ambientali del genere, sarebbe veramente fondamentale. Tutto quello che possiamo fare per difenderci riguarda l’edilizia sostenibile con la prevenzione del rischio sismico.
Le previsioni del terremoto nel caso del presunto terremoto a Roma
Un altro tema scottante è quello che riguarda le previsioni del terremoto nel caso del presunto terremoto a Roma, che avrebbe dovuto verificarsi l’11 maggio 2011. I geologi e i vulcanologici si sono scagliati con impeto contro ciò che aveva previsto, in base alle proprie teorie, il sismologo Raffaele Bendandi, vissuto tra il 1893 e il 1979. Viene contestato il valore scientifico delle previsioni, perché l’unica cosa che può essere presa in considerazione è la probabilità che nell’Italia centrale si verifichi un terremoto in qualunque giorno dell’anno, una probabilità bassa, ma esistente. D’altronde non possiamo ignorare che l’intera penisola italiana è una zona a rischio sismico. In sostanza la previsione del terremoto a Roma non è stata altro che una bufala, perché non è possibile prevedere i terremoti, né a breve né a lunga distanza. L’unica cosa che è possibile fare è provvedere alla sostenibilità ambientale, stabilendo, in termini di impatto ambientale, definizioni e regole per vivere a impatto zero.
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