Vendere vestiti usati è diventato un vero e proprio business! L’usato è infatti sempre più di tendenza, grazie alla centralità sempre crescente della parola sostenibilità. Qui trovate le migliori App del 2021 per svuotare l’armadio e arricchire il portafoglio, non pesando neppure sull’ambiente e controllando meglio la filiera.
Avete qualche capo che volete dare via e non sapete come fare? Scopriamo insieme come vendere gli abiti che non indossiamo più in poche e semplici mosse!
Con Depop vendere abiti usati è molto facile. Scaricate l’app per Iphone e Android, create un vostro shop online, siate attenti e scrupolosi nelle descrizioni del capo, dei materiali, della taglia e di eventuali piccoli difetti, indicate un prezzo di compravendita e poi attendete che i vostri clienti si facciano avanti. Interagire con la community può aiutare a smuovere le vendite. Più tempo si spende sull’app e più si condivide anche all’esterno maggiori sono le possibilità di vendita.
Occhio come sempre ad uscire fuori dal coro con foto particolari e descrizioni che attirano l’attenzione. Regola aurea è essere onesti, quella famosa netiquette che al giorno d’oggi è implicitamente richiesta. Se il capo in vendita presenta imperfezioni meglio non ometterle per non incorrere in recensioni negative.
La pubblicità di Vinted è martellante. La frase finale dello spot “non lo metti? Mettilo in vendita!” avrà convinto molti ad impugnare il cellulare per scaricare l’app che ha da poco fatto il suo ingresso in Italia riscuotendo notevole successo. I passi da seguire sono più o meno sempre gli stessi: scaricare l’app, inserire la foto dell’oggetto che si intende vendere, e poi a seguire la categoria, il prezzo, la descrizione, il tipo di pacco (piccolo, medio, grande).
Le informazioni che l’app vi richiede di inserire sono poche e non molto dettagliate. Generalmente i prezzi sono bassi, e potete mettere in vendita capi, accessori e scarpe di fast fashion così come abiti di marca. Una cosa importante da sapere è che è abitudine chiedere sconti durante la compravendita, spinti anche dalla funzione “Fai un’offerta” in cui l’acquirente propone lui un pezzo. Altre info utili sono che i costi di spedizione sono a carico di chi acquista e mai di chi vende e che l’app non recepisce commissioni.
Subito.it, Ebay e Marketplace di facebook sono dei facili strumenti per fare shopping online e vendere capi di seconda mano. Sicuramente longevi nel tempo rappresentano delle strade percorribili senza intoppi per vendere i vostri capi e fare spazio nell’armadio attuando il famoso (e temuto) decluttering.
La procedura è lineare. Si caricano le foto di ciò che si intende vendere, e con esse si inserisce il prezzo, la descrizione e modalità di contatto. Se si è interessati a vendere sul serio, meglio essere ammalianti e non risparmiare sulle descrizioni né tantomeno nel fornire informazioni e assistenza. Il cliente finale apprezza un atteggiamento proattivo e disponibile.
Vestiaire Collective è un colosso del secondamano di alta gamma. Non è un caso infatti che il gruppo Kering, per intenderci la società del lusso guidata da François-Henri Pinault, magnate della moda e anche dell’arte, abbia deciso di investire proprio su Vestiaire Collective. Insieme al fondo americano Tiger Global Management, Kering è entrato con il 5% in Vestiaire Collective. Si tratta del primo investimento di questo tipo e si inserisce nell’ambito dell’accelerazione del tema della sostenibilità, da tempo al centro delle strategie del gruppo di Parigi.
Come funziona l’app? Preparatevi! La descrizione che Vestiare Collective richiede per poter inserire un vostro abito o accessorio in vetrina è molto più dettagliata di Depop e Vinted. Facciamo un esempio. Non basta indicare che mettete un abito in vendita, occorre specificare se è corto, midi o lungo, il tipo di materiale, la composizione dello stesso, la taglia a seconda del paese, il colore, la fantasia, se è vintage e soprattutto un certificato di autenticità se si tratta di un brand di lusso. Tutto chiaro? Ora potete procedere.
Se finora le app per vendere vestiti usati hanno lasciato largo spazio al venditore con il ruolo attivo di descrivere, postare, controllare e interagire con la community, con Lampoo il paradigma cambia. Nell’app Lampoo è la piattaforma a prendersi in carico di tutto il processo invitando i futuri venditori a due scelte iniziali. Spedire i capi e gli accessori oppure chiedere una quotazione prima di spedirli. La messa in vendita sulla piattaforma è dunque un lavoro che svolge Lampoo.
Il motivo è ottenere un risultato sicuramente più professionale e uniformare i capi secondo uno standard, anche grafico, uguale per tutti. Facile intuire il perché. Si tratta di oggetti di lusso e pertanto la piattaforma si offre come garante, prima di tutto dell’autenticità del capo. “Affidarsi” a Lampoo permette di guadagnare fino all’80%. Che fine fa il restante 20%? Finisce nelle tasche della piattaforma che ha curato il tutto.
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