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La cometa di Natale si chiama Lovejoy e raggiungerà, proprio il 25 dicembre, la distanza minima dal sole, il punto che viene chiamato scientificamente perielio. E’ possibile vederla ad occhio nudo nel cielo già dai primi giorni di novembre ed è arrivata a passare a circa 37 milioni di chilometri dal nostro pianeta, la distanza minima rispetto alla Terra. Uno spettacolo davvero strabiliante.
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La storia
A scoprire questa cometa è stato un astronomo dilettante, Terry Lovejoy. Già aveva osservato un corpo celeste molto importante nel 2011. Si trattava di Lovejoy W3, la cometa che, percorrendo 140.000 chilometri all’interno della corona solare, era riuscita ad emergere intatta. Questa cometa scoperta da Lovejoy prendeva l’esatto nome di C/2011 W3. La nuova Lovejoy ha, come nome ufficiale C/2013 R1. La sua orbita è meno pericolosa, infatti questa cometa non arriverà a toccare il sole, ma passerà a 121 milioni dalla stella principale del nostro sistema solare. La prossima volta che potrà essere avvistata dalla Terra sarà tra circa 7.000 anni.
L’interesse scientifico
Questa cometa è estremamente importante dal punto di vista scientifico. Lo sottolineano bene gli esperti, che mettono in evidenza come questo corpo celeste provenga da una zona del nostro universo tutta da scoprire. Lovejoy si è originata, infatti, nella nube di Oort. Qui si trovano tutti gli oggetti celesti più primitivi del nostro sistema solare. E’ molto importante, quindi, analizzare e studiare questa cometa, soprattutto per comprenderne più esattamente la sua composizione chimica. D’altronde questa osservazione si caratterizza come un’opportunità unica, considerato il periodo che intercorre fra un passaggio e un altro.
Lo scorso 28 novembre l’attenzione di tutti è stata concentrata dalla cometa Ison, che si è disintegrata passando a 1,2 milioni di chilometri dal sole. Adesso tutti aspettano la cometa di Natale, esempio incredibile della vita che brulica nello spazio che sta intorno a noi. Nell’ultimo periodo la sua coda è diventata molto più grande e luminosa e, secondo le previsioni, la sua estrema luminosità rimarrà tale fino verso il Capodanno. Tutto questo accadrà, a meno che non ci siano eventi di disconnessione, come una possibile interruzione della coda della cometa per cause differenti, tra le quali potrebbero esserci anche motivi di disturbo determinati dal vento solare.
Come osservarla
Osservare la cometa Lovejoy non è affatto difficile. Non si deve fare altro che prendere come riferimento l’Orsa Maggiore. Bisogna guardare la linea immaginaria che collega le ultime due stelle del Grande Carro, prolungandola di un po’, fino ad arrivare ad individuare Arturo, il corpo celeste più luminoso della costellazione di Boote. Proprio in quella zona dovremmo trovare la presenza della cometa di Natale. Ricordiamoci, comunque, che l’orario migliore, per riuscire ad osservare Lovejoy, corrisponde a quello compreso fra le 4 e le 5 del mattino. Per chi volesse sapere più esattamente la posizione di Lovejoy e misurare i suoi spostamenti in tempo reale, è a disposizione questo link.