Il commercio equo e solidale è un movimento sociale, protagonista dell’epoca contemporanea. Ecco di cosa si tratta e tutti i dettagli per capire più da vicino questo modello.
Sostenibilità, giustizia sociale, produzione e distribuzione etica dei consumi. Questi sono i pilastri fondanti del commercio equo solidale. Noto anche come Fair Trade, questo modello vede la luce negli anni Sessanta: fin da subito il suo obiettivo è stato contrastare ingiustizie e disuguaglianze a livello di sistema commerciale globale in cui i paesi in via di sviluppo sono stati negli anni molto penalizzati.
A differenza del commercio classico, questo modello rivolge una grande attenzione all’etica, dicendo addio allo sfruttamento dei lavoratori nonché muovendosi verso una democratica partecipazione da parte dei produttori.
Non manca un particolare occhio di riguardo per la sostenibilità, incentivando metodi di produzione a basso impatto ambientale e bandendo i materiali più inquinanti.
Alla base di questo modello c’è la volontà di tutelare natura e persone, invertendo la rotta rispetto ai metodi produttivi messi in campo dalle grandi catene che minano il Pianeta e i lavoratori. La vendita diventa diretta nei confronti del consumatore finale, per ridurre l’immensa catena produttiva, i cui numerosi e complicati passaggi rendono più difficile monitorarla.
Trasparenza e responsabilità fanno da filo conduttore negli obiettivi di questo tipo di commercio il cui obiettivo primario è incentivare relazioni commerciali equilibrate in tutto il mondo, da Nord a Sud. Grazie ad accordi si sostengono i produttori dei paesi del terzo mondo, aiutando a dare vita a relazioni sostenibili ed eque dal punto di vista commerciale.
In questa missione non manca la valorizzazione delle produzioni locali, con le loro pratiche tradizionali, e la promozione di acquisti consapevoli. Dignità dei lavoratori, prezzo equo, relazioni di fiducia, rispetto dell’ambiente sono una costante.
Se i risultati raggiunti negli anni dal commercio equo solidale sono tanti, non mancano sfide per il futuro. Tra queste per esempio affrontare la concorrenza globale rappresentata dal commercio classico nonché trovare soluzioni per rendere le produzioni ancora più green.
Esempio emblematico del commercio equo solidale, in Italia è Altromercato che da anni mette al centro pianeta, persone e comunità, facendosi promotore di un commercio equo e della cooperazione a livello globale.
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