I punti focali su cui l’UE vuole insistere strategicamente per mettere in atto il Green Deal sono nero su bianco. L’investimento richiede 620 miliardi di euro.
La direzione verso cui la Comunità europea vuole orientarsi, è stata siglata ufficialmente nel “Rapporto di previsione strategica 2023“. In esso sono contenute le strategie da mettere in atto per raggiungere gli obiettivi prefissati, di cui senza dubbio il più atteso è la neutralità climatica. Che descrive un’Europa a zero emissioni o quasi. La neutralità climatica punta agli obiettivi degli Accordi di Parigi, dove gli Stati membri hanno firmato un impegno per evitare che le temperature salgano al di sopra del 1,5 gradi rispetto all’inizio delle misurazioni, nel 1900. Le stime attuali sostengono che questi numeri sono stati di gran lunga superati. Dunque è necessario tornare indietro.
Altro punto fondamentale che si legge nel testo è incentivare la sostenibilità. Dove per sostenibilità si intende non soltanto quella ambientale, ma anche umana. La promozione del benessere dei cittadini è uno dei punti cardine delle strategie europee. E spunta nuovamente un termine che sembrava abbandonato da tempo: walfare. Con la differenza che non si tratta solo di welfare economico ma anche cura della salute della persona, a partire dalla respirabilità dell’aria alla vivibilità dell’ambiente circostante.
Il Rapporto di previsione strategica individua 10 aree da tutelare, sostenere ed incentivare. Ognuna delle quali deve corrispondere a delle azioni concrete per renderle reali e non semplice propaganda. Ed a quanto pare è arrivata la stima degli investimenti necessari: 620 miliardi di euro. Che dovrebbero provenire in buona parte da finanziamenti privati. A quanto pare l’Unione europea sarebbe disposta ad investire il 30% del proprio capitale per questo progetto, la cui attualizzazione è prevista tra il 2021 ed il 2027.
Per necessità di sintesi, i 10 punti strategici vengono riassunti nelle parole chiave che li denotano: “economia resiliente a zero emissioni”; “welfare rinnovato con servizi sociali di alta qualità”; “economia circolare e promozione di stili di vita sostenibili”; “bilanci pubblici adatti alla sostenibilità”; “benessere sostenibile ed inclusivo”; “quadro fiscale della spesa pubblica più efficiente”; “rafforzare la democrazia”; “integrare la protezione civile con la prevenzione civile”.
Il rapporto previsione strategica 2023 verrà presentato agli stati membri il prossimo 10 luglio in occasione del Consiglio Affari generali, che li riunirà tutti. Tra le proposte fattive, la richiesta agli stati di modificare il paradigma del Pil, prodotto interno lordo. Lo ha spiegato Maros Sefcovic, vice presidente della commissione. L’indicatore di benessere economico dovrebbe essere integrato con fattori quali la salute e l’ambiente, così da avere un quadro più completo sulla reale sostenibilità di un Paese. Solo da questo approccio si può avviare una vera transizione ecologica. Si attendono le mosse concrete.
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