Le scelte sostenibili non riguardano soltanto l’utilizzo dell’energia o riciclo dei rifiuti ma anche l’alimentazione. Il consumo di questa frutta è particolarmente inquinante
La delega al cittadino della tutela dell’ambiente, identifica uno stile di vita il più possibile sostenibile e consapevole. E questo non può prescindere dalla conoscenza delle fonti di inquinamento e dei modi per evitarlo. La parola chiave per uno stile di vita sostenibile è scelta. Scelta dei vestiti, scelta degli acquisti, e scelta anche nel settore alimentare. Ormai è risaputo quanto il consumo smodato di carne e derivati animali incide a livello mondiale quanto emissioni di anidride carbonica ed effetto serra.
Probabilmente i più penseranno che uno stile alimentare vegetariano o vegano sia al riparo dalle responsabilità sull’inquinamento ambientale. Invece purtroppo non è così. Anche chi mangia esclusivamente verdura, frutta, legumi, insomma che ha abolito completamente cibi animali o di origine animale può fare delle scelte poco sostenibili.
La frutta che inquina di più
Per considerare sostenibile uno stile di vita e la scelta alimentare, si devono tener presente tutte le fasi della filiera. Purtroppo non basta l’acquisto al supermercato e magari il bollino bio. La coltivazione e l’assenza di pesticidi è soltanto una delle fasi che hanno portato il prodotto dalla terra al banco del supermercato. Ad incidere particolarmente sull’inquinamento ambientale è senza dubbio la fase della filiera del trasporto. Ed i prodotti che vengono da lontano, come ad esempio la frutta esotica, implicano un consumo di carburante e di energie non indifferente.
Le scelte sostenibili
La frutta esotica deve essere colta, refrigerata, trasportata, nuovamente refrigerata, e distribuita nei vari punti vendita dei supermercati. Tutti questi passaggi ed ognuno di essi implica una produzione copiosa di gas serra. Fare delle scelte sostenibili in senso ambientale al cento per cento è praticamente impossibile. Non si deve neanche entrare nell’esagerazione della privazione del cibo, o della negazione assoluta dell’acquisto se non rispetta tutte le fasi della filiera precettate dalle modalità sostenibili. La cosa più importante è la conoscenza, ovvero le informazioni circa l’utilizzo di pesticidi, o la provenienza del determinato prodotto. A questo punto la scelta può essere consapevole, anche di consumare una volta ogni tanto un mango senza doversi sentire troppo in colpa.
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