Sono tantissimi i Comuni senza acqua potabile a causa della tremenda emergenza idrica in corso. La situazione è quasi da film apocalittico
Comuni senza acqua potabile, purtroppo è la dura e triste realtà. Stiamo affrontando la più grave crisi idrica di sempre, con tutte le ripercussioni del caso sulla natura e sulla economia. Ci sono flora e fauna colpite in maniera estremamente importante, e si registra anche l’invasione di una specie aliena di alga nelle ormai bassissime acque del Po. Inoltre la siccità in atto sta facendo si che il comparto di agricoltura, pesca ed allevamento stia perdendo miliardi di euro ogni settimana che passa, con il persistere di questa situazione.
Ma come se non bastasse, già da giugno abbiamo assistito a diversi Comuni senza acqua potabile. Cosa per la quale i sindaci delle aree colpite dalla siccità hanno dovuto mettere in atto dei provvedimenti inediti, come ad esempio razionare l’uso dell’acqua o vietarne l’impiego per quelle azioni non ritenute di primaria importanza, come ad esempio lavare la macchina.
In Italia c’erano diversi Comuni senza acqua potabile soprattutto a giugno. L’emergenza sussiste, ma pare che in Francia siano messi anche peggio. Infatti ad oggi si riscontrano ben cento località attualmente non raggiunte dalla possibilità di avere accesso all’acqua potabile. Al punto che sia gli amministratori locali che il Governo centrale hanno parlato di più grave crisi del sempre nella quale verte il Paese. Ad influire in maniera negativa sulla situazione attuale hanno contribuito però pure l’inverno e l’estate tra 2021 e 2022, caratterizzati da scarse precipitazioni.
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Ed ora anche lì come conseguenza di tutto ciò e per arginare questa emergenza, sono state vietate le attività che comportano l’uso dell’acqua e che non vengono ritenute essenziali. Niente giardinaggio e lavaggio di veicoli. Ma per rendere ancora una volta di quanto critica sia la situazione, c’è da dire che la temperatura media dei fiumi francesi è aumentata e questo ha spinto EDF, un produttore di energia nucleare, a paventare la possibilità di dovere ridurre le proprie operazioni proprio per via di quella che sembra essere una conseguenza diretta del cambiamento climatico.
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