A Gubbio prende il via la turbina eolica collettiva più grande d’Italia, attivando di fatto una comunità energetica rinnovabile: vediamo insieme di cosa si tratta
All’interno del concetto di transizione energetica prendono sempre più piede le tecnologie basate sulle fonti rinnovabili che stanno di fatto scalzando i combustibili fossili in una graduale decarbonizzazione del Pianeta. La riduzione delle emissioni di CO2 è prioritaria rispetto al benessere della Terra e di tutti i suoi abitanti, per mare, per terra e per aria. Il Sole, il vento e l’acqua diventano i migliori alleati nell’ambito della produzione sostenibile di energia elettrica e lo sviluppo di tali tecnologie innovative è all’ordine del giorno di ogni progetto di ricerca scientifica all’avanguardia. Molte le implicazioni che si tanno via via configurando, ampliando il panorama dell’offerta del settore delle rinnovabili.
I consumatori, spinti anche dalla situazione geopolitica venutasi a creare con il conflitto in Ucraina, sono diventati più consapevoli delle enormi potenzialità del green, attivandosi per installare impianti di nuova generazione a fine di ottenere un duplice vantaggio. Da un lato ridurre le spese in bolletta, dall’altro decrementare le emissioni di CO2 e produrre energia pulita. Eolico, fotovoltaico e idroelettrico sembrano essere le soluzioni sostenibili più performanti e molti hanno aperto in tal senso la strada alla svolta energetica, unendosi in quelle che vengono definite le comunità energetiche rinnovabili.
La comunità energetica rinnovabile, riunisce sotto il suo agire un gruppo di utenti finali di energia elettrica che, dopo aver dato vita ad una associazione, producono e consumano energia attraverso tecnologie che sfruttano fonti rinnovabili. La comunità produce autonomamente l’energia elettrica e ne condivide il consumo tra i membri. Una vera e propria entità legale che genera e gestisce in autonomia energia verde a costi vantaggiosi, riducendo allo stesso tempo emissioni di CO2 e spreco energetico. E dal 21 luglio ha preso il via la comunità energetica rinnovabile creata a Gubbio, grazie all’avvio della turbina eolica “il castiglione”. la più grande d’Italia.
Il dispositivo a energia eolica fornirà energia a circa 900 famiglie e imprese della zona interessata, per un totale di 50/60 milioni di chilowatt. Alle spalle del progetto la cooperativa “ènostra”, che ha assemblato e installato l’enorme pala eolica, costituita da tre conci a formare la torre, una navicella, un generatore e tre pale della lunghezza di 29 metri ciascuna. Un gigante della tecnologia green che sfrutta l’energia del vento e che produrrà elettricità per i prossimi 25 anni, nell’ambito del progetto di eolico collettivo pensato per Gubbio.
Il progetto eolico collettivo è un esempio di come le nuove tecnologie basate su fonti rinnovabili possano concretamente contribuire alla transizione energetica in atto nel nostro paese, facendo di fatto abbassare di circa un bel 25% le spese energetiche delle utenze domestiche, delle imprese e delle attività commerciali. Benefici ambientali, economici e sociali quelli generati dalle CER, con un ritorno dell’investimento iniziale stimato in pochi anni, grazie all’autoconsumo di parte dell’energia prodotta dall’impianto green, eolico o fotovoltaico, direttamente connesso alla propria utenza. Un significativo passo avanti verso un futuro più sostenibile e meno costoso.
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