Noi abbiamo a disposizione un’importante risorsa: il concime organico. Dobbiamo solo imparare ad usarlo correttamente, ecco quindi alcune dritte.
Coltivare il terreno è un grande atto di amore verso la Natura che ci circonda. Amarlo e donargli tutte le cure di cui ha bisogno. Tra questi assume un ruolo importante la concimazione ovvero offrire quello di cui ha bisogno affinché possa essere sempre fertile. Un’azione che renderà altamente produttive le colture che interessano quel dato appezzamento.
Per questi motivi quindi la concimazione deve intendersi come uno step necessario affinché le piante catturino tutti i nutrienti di cui hanno bisogno. Tuttavia, è importante comprendere il concime da usare affinché vengano assecondate tutte le proprietà del terreno e poi è prezioso capire anche il periodo favorevole per la concimazione.
Il concime organico è tutto ciò che proviene dal mondo animale o vegetale. Quest’ultimo lo otteniamo tranquillamente in casa grazie agli scarti di verdure, frutta, gusci d’uova o anche cenere; in questo modo anziché sprecare una risorsa gettandola tra i rifiuti, gli si dona una seconda vita.
E’ concime organico anche quello di origine animale che – come noto – proviene dalle feci animali. Gli scarti dell’animale che offre dei nutritivi per le coltivazioni; sul punto gli esperti non hanno dubbi è quello stallatico il migliore, ossia quello che proviene dagli animali da stalla. Chiarito questo punto viene da chiedersi quando procedere alla concimazione.
Se si tratta di un orto, si somministra circa 1 mese o 1 mese e mezzo prima di piantare. Nel caso di arbusti, siepi e frutteti, bisogna attendere l’autunno per procedere in quanto è il momento idoneo per consentire alle piante di creare nuove gemme. E’ il periodo dell’anno adatto quindi per spronare la pianta nel ciclo finale prima della dormienza.
Sono diversi i concimi organici presenti sul mercato: dal pennone ossia ricavato da piume e penne di animali da allevamento alle pelli di animali. Oltre questi, troverai in commercio chiaramente gli scarti di animali che non possono avere altra funzione come il classico letame o ancora il mix di farina, sangue e carne, ottenuto appunto da sangue, ossa, cartilagini e carni inutilizzabili.
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