Condizionatori, ora è legge: non si potrà più fare

L’estate si avvicina e il caldo inizia già a farsi sentire, anticipando le alte temperature. Quest’anno però non si potrà confidare nell’aiuto dei condizionatori. Infatti a causa della crisi energetica, a seguito della guerra in Ucraina, sono stati presi dei provvedimenti.

Restrizioni che dovranno essere seguite, altrimenti si incomberà in salate multe. Inizialmente riguarderanno solamente l’ambito pubblico, ma presto si arriverà anche a quello privato. Entrate in vigore da maggio, vengono chiamate “operazione termostato”.

Condizionatori: le nuove restrizioni

Condizionatore (Foto Adobe)
Condizionatore (Foto Adobe)

La crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina, sta avendo ripercussioni che tutti possono ben comprendere. Dopo l’aumento delle bollette e il rischio di una carenza alimentare, ci saranno anche restrizioni sull’utilizzo dei condizionatori.

Il caldo è già arrivato e a causa della crisi climatica, non ha aspettato l’arrivo dell’estate. Per combatterlo ci si affida al condizionatore che quest’anno però non potrà essere di grande aiuto. Infatti il suo utilizzo, non solo nei mesi più caldi, sarà regolamentato da indicazioni precise.

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Per il momento sono indicazioni che riguarderanno solo l’ambito pubblico, ma presto potrebbero riguardare anche il privato. Da maggio, vengono apportate delle norme da seguire, con l'”operazione termostato“, sia su aria condizionata che riscaldamento, in tutte le pubbliche amministrazioni, ad eccezione di ospedali, cliniche e case di cura.

Il Governo ha deciso che dal 1 maggio 2022 al 31 marzo 2023, la temperatura massima alla quale si potrà scendere sarà 27 gradi, mentre in inverno la massima sarà 19 gradi. Il termostato potrà oscillare di circa 2 gradi, ma non aumentare o diminuire maggiormente, perché il rischio sono mute salatissime che potrebbero arrivare fino ai 3mila euro.

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Per poter ovviare a questo problema il Governo sta pensando di installare pannelli solari su tetti di quasi un milione di immobili pubblici. Anche per i comuni si stanno valutando alcune opzioni, come la diminuzione del numero di lampioni accesi e le ore stesse nelle quali vengono utilizzati. Questo potrebbe essere applicato anche  per le illuminazioni nei condomini in riferimento agli spazi comuni.

Ridurre l’utilizzo dei condizionatori indubbiamente aiuterebbe la situazione che si sta vivendo, potendo anche risparmiare qualcosina in bolletta. Fatto sta che non si può sopperire al caldo, per questo trovare alternative per avere uffici, negozi e abitazioni fresche sarà di vitale importanza.

 

 

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