Il condizionatore è un mezzo irrinunciabile per riuscire a rendere più sostenibili gli ambienti nel periodo estivo, ma scatta ora il divieto per l’utilizzo: dove e per quali temperature
L’estate, sempre più difficile a causa del surriscaldamento globale, ogni anno impone un innalzamento delle temperature, fino a raggiungere livelli insostenibili. Proprio in queste occasioni, fare a meno del condizionatore che possa aiutare nel ristabilire il clima degli ambienti è impensabile, come durante le settimane più rigide dell’inverno non è possibile rinunciare al riscaldamento. Quest’anno, in modo particolare, le temperature hanno raggiunto le cifre più alte nella storia, ma vi sono altri eventi che in concomitanza con il clima afoso e siccitoso impediscono di agire conseguentemente, senza riflessione alcuna.
La crisi energetica legata alla guerra in Ucraina e alla dipendenza dal gas russo, e più in generale all’emergenza dell’inquinamento, spingono in modo inevitabile a ponderare le proprie scelte, soprattutto in relazione ai cosiddetti “sprechi energetici”. Quella che prima poteva essere una sensibilizzazione a una norma di senso comune, trova ufficializzazione in un divieto che stabilisce nuovi parametri obbligatori. La normativa prevede una precisa temperatura limite nell’impostazione del condizionatore: quali sono le regole previste e il luogo di applicazione.
Condizionatori: il divieto
La realtà pone l’attenzione su alcuni temi che segnano in modo indelebile l’attualità, sempre più complessa, a partire dal surriscaldamento climatico che offre scenari ormai indiscutibili. Temperature sempre più alte, siccità che imperversa in modo particolare in alcune zone, provocando danni ingenti all’agricoltura. Diventano sempre più evidenti anche le correlazioni tra riscaldamento globale e condizioni metereologiche estreme, con eventi spesso disastrosi.
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Le temperature dell’estate in corso sono le più alte mai registrate nella storia e prevedono un protocollo di sicurezza necessario al fine di preservare la salute. Tuttavia, nonostante ciò, è sempre più necessario impegnarsi al fine di scongiurare sprechi, in questo caso legati all’utilizzo del condizionatore. Imprescindibile nelle giornate più calde e siccitose, non è più possibile farne uso spropositato senza alcuna riflessione aggiuntiva, poiché al quadro globale si aggiunge la crisi energetica che sempre di più interessa l’intervento delle nazioni.
A pronunciarsi in questo caso è la Spagna, che non aveva ancora adottato limitazioni all’utilizzo energetico di elettricità e gas, fino all’intervento pubblico del presidente del governo Pedro Sanchez. In occasione di una conferenza stampa, il premier spagnolo ha infatti posto l’accento sul paradosso dell’abbigliamento formale in relazione all’utilizzo dell’aria condizionata, invitando la popolazione a fare a meno della cravatta anche nei luoghi di lavoro, che inevitabilmente conduce a soffrire maggiormente il caldo e impostare di conseguenza la temperatura del condizionatore.
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Proprio quest’ultima è al centro dell’ultimo intervento normativo nel Paese iberico, con un nuovo decreto che regola in modo definitivo l’uso del condizionatore climatico. Coinvolti edifici pubblici, negozi, aeroporti, stazioni, centri commerciali, che saranno obbligati a rispettare la temperatura di 27 gradi, sotto i quali non sarà più possibile impostarla. Anche l’inverno preoccupa per quanto concerne la crisi energetica, spingendo il governo spagnolo a pronunciarsi anche sulla stagione più fredda, impedendo una temperatura del riscaldamento superiore ai 19 gradi.