Allarme esche velenose per cani, sale la preoccupazione per l’attentato intenzionale alla loro salute. Scatta l’allerta, tutto quello che c’è da sapere sul fenomeno
Il maltrattamento di animali è un fenomeno ancora molto frequente in Italia, e si esprime in diverse forme. Nonostante la sensibilizzazione sul tema, ma soprattutto le normative vigenti che tutelano la loro salute, esistono ancora numerosi episodi di abbandono o conclamata violenza fisica. I cani, sempre più adottati dalle famiglie, sono spesso vittime della crudeltà che appartiene agli esseri umani perpetranti atti di cattiveria e violenza nei loro confronti. Gli abusanti sono di frequente le stesse persone che aderiscono all’adozione, senza possedere gli strumenti per sostenerla, non avendo realmente sensibilità verso le loro esigenze e più in generale ai diritti di cui godono.
Ma molto più spesso di quanto si possa pensare, esistono circostanze in cui terze persone esercitano violenza sui cani, che siano randagi oppure adottati. Per macabro divertimento o per ignoranza, a volte a causa del presunto fastidio arrecato a chi abita nelle vicinanze, sono episodi che purtroppo esistono e preoccupano. L’ultimo caso allarmante riguarda proprio la violenza sui cani, verificatasi attraverso l’impiego di esche velenose. L’area in cui si è verificato il fenomeno e il grave pericolo del gesto violento: lanciata l’allerta.
Esche velenose: ecco dove
Chiunque per crudeltà cagiona una lesione ad un animale è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5 mila a 30 mila euro: questo è quanto previsto dal codice penale, articoli 544 e ter. Ampiamente infranto proprio in questi giorni in Italia, dopo il ritrovamento di venti esche velenosissime in un’area riservata ai cani, con la possibile intenzionalità di colpirli. Si tratta di sostanze topicida, che potrebbero essere state appositamente posizionate nella zona battuta dai cani, per avvelenarli attraverso tali esche.
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Il fatto è avvenuto a Jesi, in provincia di Ancona, nella serata del 18 agosto, dove fortunatamente è stato scampato il pericolo. Il peggio è stato evitato grazie alle segnalazioni di alcune persone che hanno condiviso sui social le immagini delle esche, notando anche movimenti sospetti proprio nel punto adiacente all’area cani. Un uomo a bordo di una Panda grigia si sarebbe avvicinato, prima di lanciare qualcosa all’interno, per poi spostarsi velocemente in un’altra direzione. In un successivo momento è stata la Polizia Locale ad agire per eliminare la sostanza velenosa, per poi procedere con le indagini.
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La comunicazione attraverso lo strumento dei social media si è rivelata fondamentale per evitare i rischi relativi all’avvelenamento per i cani che abitualmente vengono portati nell’area a loro dedicata. Grazie all’attenzione dei passanti, le conseguenze più gravi sono state evitate, in quanto nessun cane sarebbe rimasto leso. Se venisse appurata una colpevolezza nel corso delle indagini, l’uomo responsabile dell’azione punita dalla legge potrebbe rischiare una denuncia per maltrattamento di animali, secondo quanto previsto dal codice penale.